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(VIDEO) Alloggi popolari occupati. Il Commissario: "Saranno sfrattate sabato le famiglie abusive"

di: Elio Indelicato - del 2018-04-06

Si sono incatenati davanti al Comune di Castelvetrano per chiedere ai Commissario un “atto di legalità” nei loro confronti, che da anni aspettano di potere entrare  in un alloggio popolare. Protagonisti due giovani coppie di conviventi con figli, che per motivi diversi aspettano di potere vivere dignitosamente in una casa anche di Triscina come promesso.

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  • Incatenata assieme al compagno con un bel cartello in bella vista racconta la sua odissea. Maria Calandrino con tre figli, di cui una affetta da una disabilità, che aveva ottenuto una casa popolare in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, dopo 15 anni di attesa nella apposita graduatoria.

    Ma al momento della rottura dei sigilli, si rende conto che l'appartamento è di fatto inabitabile e decide perciò di attendere gli interventi di manutenzione dello IACP di Trapani. Aveva trovato assieme al suo compagno porte rotte, bagni divelti, un appartamento vandalizzato quasi da ricostruire, compreso l’assenza dell’impianto elettrico.

    In quei pochi giorni in cui la casa è rimasta disabitata, però, un'altra famiglia si è fatta avanti, con la forza, occupando il locale e stabilendosi al posto dei legittimi affidatari. Anche lì una famiglia con figli minori che come avveniva non tanti anni fa, aveva fatto valere la legge dello “scassare la porta” per appropriasi della casa.

    Da lì è iniziato per Maria Calandrino e per il suo compagno Danilo Stagliano una vera odissea per rientrare nel possesso del loro appartamento atteso e desiderato da ben 15 anni. "Io", precisa la stessa Maria Calandrino, ”mi sono recata subito sin dallo scorso 31 gennaio all’Ufficio Alloggi popolari, dove mi era stato assicurato che in tempi brevi si sarebbe provveduto a risolvere il problema.

    Una richiesta ai commissari che mi avevano promesso che dopo le festività pasquali sarei ritornata in possesso della mia abitazione. Mi chiedo se sia più legale il mio diritto o quello di chi non ha diritto e occupa abusivamente, anche se si tratta di una famiglia con figli minori alla quale era stato promesso una abitazione a Triscina.

    Alla protesta si sono uniti anche Nicola Beltrame e Antonella Terranova, sfrattati, disoccupati, con una  figlia a carico ma con poco punteggio per aspirare ad una abitazione delle case popolari. Per loro la promessa da mesi di avere una casa a Triscina di queste confiscate ma a tutt’oggi nulla.

    Nella tardi mattina una buona notizia dopo che il Commissario Salvatore Caccamo ha ricevuto la signora Maria Calandrino, che la stessa riferisce: "mi ha dato delle rassicurazioni in merito, nel senso che sabato andranno sfrattati due famiglie da alloggi a Triscina con le buone o con le cattive. In  uno di questi appartamenti andrà la famiglia Beltrame e nell’altro la famiglia che attualmente occupa  il mio appartamento.

    Entro giorno venti si dovrebbe risolvere il tutto, questo quanto meno quello che si spera, dopo 15 di attesa, soprattutto per la coppia Calandrino-Stagliano. Il problema degli alloggi popolari è molto complesso e sono 340 le famiglie in graduatoria che attendono che si liberi un appartamento ed è la graduatoria a partire dal 2013, che si è fermata al 30° posto.

    In atto ci sono parecchi sgomberi e sono comunque ancora in molti a non pagare da anni i canoni di locazione, mentre da alcune informazioni del responsabile dell’Ufficio Case Popolari del Comune una cinquantina di appartamenti sono stati riscattati dagli stessi inquilini che vi abitavano.

    Il finanziamento del Contratto di Quartiere due, ha dato un volto nuovo agli alloggi popolari che sono stati in buona parte ristrutturati e sono stati rifatti tutti i prospetti. C’è chi continua comunque a sostenere che non tutti quelli che abitano nelle case popolari ne avrebbero diritto, insomma i soliti “furbetti” non mancherebbero.

     

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