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Esami di Stato, ”crisi di scrittura o crisi di lettura”?

di: Redazione - del 2024-06-25

Immagine articolo: Esami di Stato, ”crisi di scrittura o crisi di lettura”?

Anche quest’anno puntuali più che mai, (19 Giugno 2024), sono arrivati gli esami di stato e come un fiume in piena, circa 530 mila studenti si sono cimentati ad affrontare le prime prove, quella di italiano ha portato con sé i classici ed importantissimi Autori come Ungaretti, Pirandello, le riflessioni della scienziata Rita Levi Montalcini, della Giurista Maria Agostina Cabiddu, dello storico Giuseppe Galasso.

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  • I ragazzi hanno avuto modo di spaziare nella scelta del testo da svolgere: guerra, pace, bomba atomica, rapporto tra uomo e macchina nell’era del progresso tecnologico, imperfezione come stimolo alla crescita e al miglioramento, cambiamento della scrittura diaristica nell’era digitale con i rischi delle nuove forme di espressione, (Maurizio Caminito).

    Con l’avvicinarsi della prima decade di luglio, i ragazzi da maturandi saranno Maturati e varcheranno le porte del loro futuro lavorativo o universitario ed occorre per loro un grande “in bocca al Lupo”.

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  • Da madre, insegnante, educatrice, studentessa a mio tempo, mi sento coinvolta in maniera integrale con gli esami dei ragazzi, credo fermamente nelle loro potenzialità e capacità di costruire il loro futuro.

    Senza dubbio, ed è un dato oggettivo, che quella odierna è una società immersa nell’accelerazione storica e tecnologica; i nostri ragazzi sono figli del progresso, della tecnologia e del consumismo e sicuramente soffrirebbero a fare un passo indietro nel tempo mentre noi classe (anni 60/80), stiamo lottando per adattarci al mondo del computer che oltre ad essere scontato, ha cambiato totalmente il modus vivendi delle persone e quindi della società.

    Il Ministro della Pubblica Istruzione Professor Giuseppe Valditara ha rassicurato i ragazzi che la prova di italiano non sarebbe stata mero nozionismo ma prova di riflessione su tematiche salienti ed attuali. Tra le tracce quella più visitata e scelta è stata quella di Maurizio Caminito: Diario digitale, profili, selfie e blog e quindi condizionamenti operanti e cambiamenti nel mondo dei giovani.

    E’ un dato quasi oggettivo che oggi i giovani preferiscono i tablet, apparecchi telefonici, videogames ai libri cartacei; scrivono pochissimo o quanto basta e solo pochi hanno un diario, quest’ultimo rimasto solamente un ricordo della generazione Vintage. E’ necessario ricordare che se nella storia la scrittura fosse venuta meno non ci sarebbero più tracce di nulla; molti storici e filosofi sono stati personaggi “orali” e se non avessero scritto per loro, sarebbero morti con la morte fisica e la storia dell’umanità sarebbe stata diversa da come la conosciamo.

    Siamo concordi nel dire che la scrittura rende immortali ma un handicap della società attuale è l’assenza di scrittura, l’assenza di diario. Il XXI secolo passerà alla storia caratterizzato dalla tecnologia digitale e dall’uso spasmodico dei telefonini e dei canali social, i quali oltre a condizionare la vita, registrano in maniera ossessiva, ogni attimo della nostra esistenza. I ragazzi oggi scrivono diari pubblici e questo dà loro “l’illusione dell’immortalità”.

    Il vero diario, degno di questo nome, nasce e si nutre dei pensieri di ogni giorno, di ogni notte e quando le stelle prendono posizione nel cielo, la nostra mente comincia a viaggiare, a sognare, a fantasticare, a desiderare. Solo con la scrittura si immortalano e si mettono a nudo sentimenti di gioia, di tristezza e di dolore.

    Le famose lettere alla persona amata non esistono più, quasi ci si vergogna a scriverle e a dichiararsi, è più semplice affidarsi ad una tastiera che in frazioni di secondi si sostituisce alla parola e alla lettera. Il diario che ci aspettava la sera, sul comodino, è rimasto il privilegio e il ricordo della generazione “A”, intere pagine dedicate a incontri sempre più rari e fuggitivi, si scriveva ad una persona amata anche se questa era all’oscuro di eventuali sentimenti d’amore.

    Oggi basta scrivere: “Mandami la posizione, hai capito tutto”. Si può parlare di ”crisi di scrittura o crisi di lettura”? “Diario dimenticato o tecnologia devastante dei Sentimenti”?

    Pina Maria Giaramida

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