"Gli italiani tuttologi, stanchi di stare a casa e sempre pronti alla polemica. Grazie Presidente Conte"
del 2020-03-25
Non abbiamo armi "convenzionali" contro il corona virus, come il vaccino e le cure. L'unica chance in nostro possesso per sottrarci al contagio, è restare a casa. Eppure, in questo momento così delicato, non solo continuano ancora a registrarsi infrazioni alle disposizioni, ma si colgono occasioni per accendere polemiche e dibattiti sull'operato del presidente del consiglio Giuseppe Conte. Abbiamo assistito ad episodi nei nostri confronti, da parte di stati membri dell'Unione Europea, che credevamo impossibili. Eppure, criticare negativamente l'operato di Conte, che sta reggendo da solo sulle sue spalle le decisioni per il bene della nazione, sembra essere lo "sport" nazionale, per assurdo.
La redazione di Castelvetranonews propone ai suoi lettori, a tal proposito, la riflessione di un giovane campobellese, Andrea, che esprime profondo senso di gratitudine al nostro presidente.
"Carissimo Presidente Conte, che nazione strana stai guidando...
Ci sono ragazzi che faticano ad organizzare una partita di calcetto, che dicono che "hai sbagliato tutto".
Ci sono uomini che dopo 8 ore di lavoro in ufficio tornano a casa e si sentono legittimati a mettersi sul divano in mutande, ruttare la birra in faccia alla moglie dopo aver criticato la sua cucina, perché dicono di essere "stanchi", che ti criticano perché dopo ore di riunione con la Protezione Civile, in un visibile momento di stanchezza, hai detto "smartworki" invece di "smartworking".
Ci sono donne che, dall'alto della loro licenza media, mandano ossessivamente su whatsapp catene che dicono che "La Francia ha organizzato tutto", anzi no: "Soros ha organizzato tutto", anzi no: "è tutto un disegno per favorire gli immigrati".
Ci sono bestie che continuano anche in un momento del genere a fare distinzione tra "noi italiani" e "loro, stranieri", perché noi veniamo prima, dicono. E a te verrebbe voglia di abolire il suffragio universale e togliere il diritto di voto agli analfabeti come loro, ma non puoi dirlo perché è una bestemmia democratica.
Tranquillo Giusé, lo penso anche io ma non possiamo dirlo.
Ci sono esponenti politici con l'80% di assenze alla Camera dei deputati, che tirano le orecchie al tuo governo perché, dicono, "il Parlamento deve lavorare di più".
Ci sono nonni che continuano ad uscire, perché "Non mi ha ammazzato la guerra, vuoi che mi ammazzi la febbre?"
Ci sono studenti che partono per studiare al nord perché vogliono costruirsi una carriera, vogliono essere indipendenti, si sentono strafighi, i più cool, i più colti, i più belli, ma in piena emergenza coronavirus piangono e vogliono la mamma, tornano a casa, chissenefrega se ammazzano il nonno.
E infine, ci sono 60 milioni di neolaureati alla Kartibubbu international University in statistica, medicina, giurisprudenza. Massimi esperti mondiali che lanciano sentenze su tutto e tutti.
Ma tu stai sempre lì, composto, serio, cortese, paziente. Prendi decisioni forti, difficili, rischiose per l'equilibrio economico di questo paese.
Ti assumi responsabilità. Non dormi la notte. Sulle tue spalle il peso delle aspettative, dei morti, della crisi economica ancora più dura che verrà.
Io sono ancora un signor nessuno. Sto studiando per diventare ingegnere. È dura, per chi come me è consapevole dei propri limiti.
Per questo, dico solo: grazie Presidente"