• A3 Conad
  • A3 dottor Gianni catalanotto
  • A3bis Farmacia Rotolo
  • Farmacia Rotolo Castelvetrano
  • Martino Beverage dal 31 marzo R1
  • Pavia Car r2 omaggio fino al 31 dicembre

Pasta al Glifosato tra etichette poco chiare, pesticidi e poca informazione. L'inchiesta di Striscia la Notizia fa discutere

di: Alessandro Indelicato - del 2019-01-26

Immagine articolo: Pasta al Glifosato tra etichette poco chiare, pesticidi e poca informazione. L'inchiesta di Striscia la Notizia fa discutere

Spaghetti al sugo di pomodoro, e il pranzo è servito. C’è tutto in un solo piatto: sapore, tradizione e italianità. In effetti, la pasta é simbolo del belpaese, primo consumatore e fino al 2006, primo produttore di grano duro. Oggi, si ricorre ad importazioni, non sempre “felici”. In merito, il portavoce M5S all'Ars, Valentina Palmeri, commentando l'arrivo di un grosso quantitativo di grano canadese, esprime disappunto e preoccupazione - come si evince dall'immagine di corredo - in quanto “[..]In Italia, infatti, gli enti preposti non sono tenuti a fare indagini chimiche approfondite sulle merci importate, e quindi non possiamo sapere quali insetticidi o diserbanti chimici sono stati usati su quei prodotti.[..]”.

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • Il nemico numero uno é il glifosato, balzato agli onori della cronaca, in questi giorni, in seguito all'inchiesta della trasmissione “Striscia la notizia” andata in onda il 17 gennaio (clicca qui).

    Ebbene, la pasta al glifosato sarebbe su tutte le tavole italiane. Un'indagine condotta dalla rivista “Il salvagente” - (clicca qui) - ha portato all'analisi di ben 22 campioni di differenti marche italiane. Medaglia nera per Lidl ed Eurospin, con livelli di residui di pesticidi superiori alle soglie consentite dalla legge, mentre sul podio, le migliori a collocarsi sono De Cecco, Voiello e La Molisana. La pasta asciutta ci sta avvelenando.

  • h7 immobiliare catalanotto
  • L'indignazione e la preoccupazione corre sulla stampa e sui social network, con un unico interrogativo: quali le soluzioni? Per intervenire su tale problematica, sarebbe utile uno strumento di etichettatura trasparente, riportante anche i pesticidi utilizzati. Inoltre, la normativa italiana dovrebbe essere adeguata in modo da evitare la commistione di più pesticidi: molti produttori infatti, usano anche quattro o cinque pesticidi diversi, ognuno nel rispetto dei limiti consentiti. Ma ciò non escluderebbe i gravi danni causabili alla salute, come linfomi ed alterazioni dell'intestino, anzi.

    Infine, l'abbandono dei trattamenti con veleni, potrebbe incentivare l'agricoltura bio, favorendo altresì la valorizzazione del made in Italy e lo sfruttamento delle nuove tecnologie per le coltivazioni. Qualcuno ci sta lavorando, ma purtroppo siamo lontani da tutto ciò.

    Vuoi essere aggiornato in tempo reale sulle notizie dalla Valle del Belìce? Clicca “Mi piace” su Castelvetranonews.it o seguici su Twitter