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Ripartenza economica o massima tutela della nostra salute? Cosa dobbiamo sperare?

di: Stelio Manuele - del 2020-04-12

Immagine articolo: Ripartenza economica o massima tutela della nostra salute? Cosa dobbiamo sperare?

Può essere comprensibile sul piano delle critiche condizioni personali la forte preoccupazione di un imprenditore per l'emergenza economica in cui si trova, unitamente, immagino, alla preoccupazione per l'emergenza sanitaria che forse in Sicilia, finora poco colpita, non è da tutti avvertita nella stessa intensità vissuta nelle regioni del nord.

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  • Gli imprenditori, per le loro ragioni pur comprensibili, chiedono la sollecita riapertura delle attività produttive e l'arrivo degli aiuti finanziari del governo. Bisogna però, anzitutto, rispondere ad un primo quesito sulla prima richiesta degli imprenditori: fra il pericolo della morte fisica delle persone e la morte delle aziende e dei posti di lavoro, c'è una precedenza nel tentare di limitare il primo pericolo, ovvero, a prescindere dallo stesso, dobbiamo dare precedenza a quello economico?

    La sicurezza per i lavoratori è, sempre e da tutti, assicurata?

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  • I tempi che stiamo vivendo sono da tragedia immane che non avevamo mai vissuta ed il Governo è chiamato a scelte IMMEDIATE ED OBBLIGATE ASSOLUTAMENTE NON RISOLVIBILI SENZA GENERARE PROFILI DI CRITICITA'. Gli scienzati stanno raccomandando al Governo di non avere premura a riaprire le attività perchè il virus imperversa ancora e può rialzare la testa nel causare le morti, Noi cosa dobbiamo auspicarci dal Governo SE NON LA SCELTA PRIORITARIA DELLA SALUTE? 

    Inoltre, sul problema, vero e grave, dell'economia bloccata, dei posti di lavoro in pericolo, o già persi possiamo dire che il Governo, pur gravato dall'emergenza sanitaria, non ha dimostrato di occuparsene con diversi provvedimenti già approvati e finanziati per circa 500miliardi, (gli economisti leghisti e Salvini ne avevano chiesti 50 di miliardi !) 

    Sono passati DUE MESI non anni, gli strumenti d'intervento adottati attengono a diversi profili problematici dell'economia ; prima si è pensato, giustamente, a sostenere la Cassa integrazione perchè i lavoratori in difficoltà debbono essere aiutati al più presto, per saziare la fame loro e delle famiglie, dopo alla liquidità per le attività economiche, piccole medie e grandi.

    Non saprei quanti milioni sono i casi delle aziende da affrontare con sostegni, ma so con certezza che sono milioni e milioni, con l'ulteriore complessità che ogni caso è diverso e particolare. Sa cosa significa, sotto il profilo dei termini di tempo che sarebbero necessari, tradurre, questi milioni di casi in norme e strumenti concreti adatti efficaci, e sopratutto per far arrivare i soldi ai giusti destinatari e non a quelli sbagliati?

    Se il Governo avesse la bacchetta magica tutto sarebbe risolto, purtroppo la realtà è molto molto diversa, e con essa, epidemia compresa, tutti, imprenditori o meno dobbiamo fare i conti e subirne conseguenze!

    Comprendo, dunque, signora l'urgenza di fugare le sue preoccupazioni, siamo tutti in difficoltà, di misura magari diversa, ma dobbiamo, stringere i denti, stare uniti ed avere fiducia, una volta tanto, in chi ha la enormemente difficile ( come mai prima) responsabilità di governare il paese e con la generosa solidarietà che gli italiani sanno dare potremo risanare salute ed economia.

    Stelio Emanuele

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