Pillole di diritto: Pubblicità nella cassetta postale: è lecita?
di: Avv.Marinella Amodeo - del 2015-07-15
Negli ultimi anni la pubblicità porta a porta, attraverso la consegna di volantini promozionali, ha lievitato il contenuto delle nostre cassette postali, che vengono giornalmente intasate da offerte e promozioni. Il postino trova enormi difficoltà nell’inserire la posta che ci viene recapitata e capita spesso di ritirare buste stropicciate o rovinate che si nascondono tra chili di volantini. Tale prassi è lecita?
Il TAR Lombardia nella sentenza n. 1133 del 2012 ha sostenuto che “la distribuzione di volantini a mano lungo le strade e in genere nei luoghi pubblici, anche in prossimità degli edifici (ove sono collocate le bussole che ospitano la posta ed il materiale pubblicitario) è un’attività essenzialmente libera e l’amministrazione non vanta poteri regolatori suscettibili di incidere direttamente nel rapporto tra operatori commerciali e potenziali clienti”.
La pubblica amministrazione, quindi, non può vietare la distribuzione di materiale pubblicitario, perché verrebbero violati i principi costituzionali di uguaglianza e libertà di iniziativa economica privata previsti dagli articoli 3 e 41 della Costituzione.
Ma c’è un modo per evitare, o quanto meno, per inibire l’eccessiva ricezione di depliant. Potrà esserci d’aiuto affliggere un cartello al di fuori dell’immobile che comunica la volontà dei proprietri di non voler ricevere offerte commerciali, con l’avvertimento che la consegna di volantini e depliant potrebbe integrare gli estremi del reato di cui all’art. 660 del codice penale che punisce la molestia e il distrurbo alle persone.
Oppure, nel caso in cui vi sia disaccordo tra i condomini sul blocco della pubblicità, si potrà istallare una cassetta postale esterna con la dicitura “pubblicità” in cui andranno a confluire tutti i volantini.