I miei "click" da Partanna a Milano passando per Poggioreale. Vito Calamia si racconta a Cnews.it
del 2015-09-27
A Partanna, l’hobby della fotografia è una “malattia contagiosa”. Ma, di fotografi ne nascono pochi, perché ciò implica un dono: essere artista. Quindi, ispirazione per creare quell’immagine, che sboccia nella fantasia.
E già, non è per tutti noi comuni mortali, che viviamo di selfie. Vito Calamia, 23 anni, da due anni e mezzo, ci sta provando. Ma, il sogno di fotografare fashion non è realizzabile nelle nostre zone.
Dagli shooting ai ruderi di Poggioreale, con la sua Nikon, Vito approderà a Milano, per seguire un corso con un famoso fotografo, Gianguido Rossi. La fotografia è diventato amore, e allo stesso tempo vita quotidiana, per cui il sogno di poter fare questo lavoro è annidato nel cuore del giovane talentuoso fotografo, che si è raccontato alla Redazione di Castelvetranonews.it.
Quando nasce la passione per la fotografia?
La mia passione per la fotografia è nata due anni e mezzo fa, guardando coetanei che creavano delle belle immagini.
Ho pensato, perché non provare anch’io. E da una scommessa con me stesso, è diventato amore. Come hai coltivato questa passione, esclusivamente da autodidatta?
Da piccolo, avevo la passione per il disegno.
Disegnavo fumetti. Due anni e mezzo fa, ho acquistato la mia prima Reflex. Ho impostato subito in modalità “manuale”, per iniziare ad imparare a gestire ISO, TEMPI, DIAFRAMMA. Mi sono iscritto ad un gruppo facebook, il NIKON CLUB ITALIA, dove ho iniziato a postare le mie foto, chiedendo pareri sugli eventuali errori. Grazie a questo gruppo, ho iniziato a fare tantissime amicizie e a migliorarmi, perché mi davano una mano sulla tecnica.
Poi ho conosciuto fotografi delle zone limitrofe, e seguivo i loro model sharing. Ho iniziato a visionare tutorial su Youtube riguardanti la post produzione, e miglioravo.
Come ti accorgevi dei progressi?
Mi accorgevo di migliorare perché comunque ottenevo sempre più consensi su gruppi e da persone che sono del campo.
Hai un luogo che ti ispira molto, qualcuno ti ha aiutato?
Il luogo che mi ha ispirato molto è ai ruderi di Poggioreale (TP). Devo dire grazie ai miei amici che mi aiutavano, facendomi da assistenti. E a due persone in particolare, Christian Viviano e Giovannella Trinceri, che insieme a me coltivano la stessa passione.
Qual è il tuo fotografo preferito?
Il mio fotografo ‘mito’ è Emily Soto. Crea foto sul fantasy, e anche fashion. Ha un modo di esprimersi che mi ispira molto. Parlaci della tua fotografia: tecnica, stile, genere. La fotografia che prediligo è quella fashion e del beauty, e ogni tanto mi diletto col glamour e il nude fine art. I soggetti che preferisco sono ragazze, che hanno uno sguardo intenso e profondo, e con un fisico adatto al genere. Spesso, le mie foto sono dark, perché raccontano i lunghi cammini tortuosi che la vita mi ha riservato.
Che macchina fotografica hai? Credi sia indispensabile per una fotografia di qualità superiore?
Io ho iniziato con una Nikon D3100 entry level e un obiettivo kit. Pian piano sentivo il bisogno di avere un’attrezzatura più professionale, e ho acquistato una Nikon D750, un obiettivo 24-70 f2.8 e uno 50 mm f1.8 Raccontaci le difficoltà per organizzare uno shooting.
Per organizzare uno shooting spesso ci vogliono giorni, se non settimane, per elaborarlo nei minimi particolari. Si acquistano dei vari accessori di scena. Si deve anche pensare ad un make up adeguato, ad un hair style e agli indumenti da utilizzare in base al luogo, e a ciò che si vuole rappresentare.
Non deve essere facile mantenere un rapporto professionale, per un uomo, davanti tante bellezze.
Questa è una domanda che mi viene fatta spesso. Io rispondo dicendo che mi comporto nel modo più educato possibile. La modella è una collaboratrice, lavoriamo insieme per ottenere una determinata immagine. In quel momento, pensi soltanto alla tecnica, al taglio, e alla posa. A fine shooting, il rapporto professionale si conclude, o può ripetersi. Insomma, si deve avere un rapporto, ne troppo distaccato, ne troppo personale.
E’ costoso coltivare questa passione, vero?
Molti credono, che per acquistare le attrezzature fotografiche, basti un budget basso. Invece le attrezzature professionali costano un bel pò, se vuoi ottenere qualità elevate. Non è la fotocamera a realizzare la foto stupenda, ma essa è soltanto il mezzo, che insieme alla conoscenza della tecnica come la luce, il taglio e la post produzione, ti fa arrivare a creare quell’immagine.
Hai partecipato a mostre o concorsi?
Si, ne abbiamo creata una insieme ad altri miei colleghi del mio paese. Ci sono state abbastanza persone interessate. Abbiamo ottenuto molti complimenti.
Pensi di andar via da Partanna?
Purtroppo si, dovrò andare via perché il mio paese non offre la possibilità di migliorare la mia formazione. Non vi sono corsi adeguati o scuole inerenti alla fotografia di Fashion ( moda ).
Ti piacerebbe approfondire la tua formazione?
Si, infatti i primi di ottobre partirò per andare a seguire un corso al Cross Studio Milano. La persona che mi seguirà è il fotografo di fashion, Gianguido Rossi, che lavora per Vanity Fair, Grazia, Gentleman, Class, Runway, D-mag, Factice, Cielo, Nuance, TW, Equestrio. Ci spiegherà le varie tipologie di luce, come collaborare con tutto il team, che contribuisce a realizzare l’immagine.
La tua famiglia ti sostiene in questa passione?
Si, la mia famiglia è molto fiera di quello che sto facendo, che un giorno spero diventi il mio lavoro. Oltre ai miei genitori, anche mia zia mi sostiene in modo particolare.
Il tuo look fa parte del tuo essere artista?
Si e no. Posso permettermi di avere tatuaggi, piercing e altro perché non importa tanto la mia immagine ma, più le immagini che riesco a realizzare. Magari della mia body mode, ve ne parlerò in un'altra intervista!
Tu credi che questo sogno sia realizzabile?
Io ce la sto mettendo tutta, perché alla fine è meglio puntare in alto e provarci, che restare a guardare dall’ esterno, e magari mangiarsi le mani dopo, almeno io potrò dire “ci ho provato”.
Perché la fotografia affascina molti ragazzi tuoi coetanei, secondo te?
Molti si affascinano soltanto perché da visibilità, e magari dopo qualche anno o mesi, abbandonano il tutto. Trattenere e mantenere questa passione è molto difficile e non è semplice vedere miglioramenti. La fotografia non è per tutti.
Qual è la differenza tra un hobby e la fotografia come sogno di vita, così com’è per te?
La fotografia come hobby ti occupa soltanto il tempo libero. La fotografia come sogno la si vive tutti i giorni, la si ama e si cerca sempre di migliorare. Si cerca di arrivare alla perfezione, anche se forse quella non arriverà mai. Io vivo di fotografia tutti i giorni. Senza di lei mi sentirei vuoto.
Chi sogni di fotografare un giorno?
Tutti vorrebbero fotografare Belen, ma non io. Preferirei molto Bianca Balti, nel deserto del Sahara.
Cosa vorresti fare da grande?
Mi piacerebbe lavorare per Grazia, Vanity Fair o magari per le case stilistiche come Gucci, Prada, Dolce & Gabbana.