Dialisi domiciliare: al via progetto pilota nella provincia trapanese
del 2012-09-30

In Sicilia il numero di dializzati, con 5.000 soggetti, è più alto della media nazionale, mentre di contro è molto bassa la percentuale dei pazienti, appena 238, che si sottopongono alla dialisi peritoneale a domicilio.

La dialisi domiciliare è certamente più vantaggiosa sia per il malato, assistito a casa propria, sia per la Regione, poichè l'assistenza ospedaliera costa di più.
L'Assessorato regionale della Salute, a tutela del malato, ha disposto, in via sperimentale, un contributo economico ai soggetti che si sottopongono al trattamento domiciliare. Eppure "la domicilare non decolla".

C'è da chiedersi il perchè. Probabilmente si tratta di scarsa informazione da parte dei mass media, oppure di poca promozione da parte degli addetti ai lavori; sta di fatto, però, che i dati sono inconfutabili: solo il 4% dei dializzati ricorre alla domiciliare, contro il 10% della media nazionale.
Per questo motivo, nelle giornate di sabato e domenica scorsi, esperti di quattro province della Sicilia Occidentale, e più precisamente Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Trapani, hanno preparato un progetto pilota, che validato, potrà essere esteso ad altre province.
Si tratta di mettere insieme medici generici, nefrologi del territorio ed ospedalieri, in un percorso integrato, per una migliore tutela del paziente nefropatico, dal trattamento dialitico a domicilio al trapianto di rene da vivente, per il quale la Sicilia "è indietro".