Burocrazia e autorizzazioni. Maxi multa a Triscina per uno stabilimento balneare
di: Elio Indelicato - del 2017-09-03
Sempre più difficile districarsi tra burocrazia, normative varie e competenze territoriali. Per i titolari di lidi c’è sempre dietro l’angolo la spada di Damocle.
E così a fine estate arriva una multa di 5.000 euro al titolare di uno stabilimento balneare di Triscina perché sprovvisto della necessaria autorizzazione alla somministrazione di bevande, mentre partono le indagini anche sulla regolarità delle norme urbanistiche dello stesso stabilimento.
Intanto la SCIA (Segnalazione certificata d’inizio attività), averla, diventerà sempre più difficile per gli operatori commerciali.
Dalla Polizia Municipale che ha effettuato gli accertamenti viene subito precisato che: ”qualsiasi stabilimento balneare in regola con il versamento del canone demaniale per il posizionamento di sdraio e ombrelloni, potrebbe invece non esserlo per le norme urbanistiche di competenza comunale.”
Da quello che si apprende parte degli operatori, ma non solo di Castelvetrano, ma forse di buona parte della Sicilia, presentano ad inizio della stagione estiva allo sportello unico dell’Ufficio Tecnico del Comune la Scia, che deve essere verificata dall’Ufficio entro sessanta giorni.
Questa verifica finisce invece per essere effettuata a fine stagione e se arriva il diniego è già troppo tardi perché magari i lidi hanno chiuso già la loro attività. Al Lido multato pare che mancasse qualche documento all’ottenimento della stessa autorizzazione, per cui la Polizia Municipale è dovuta intervenire chiudendo il bar annesso e già siamo a fine estate.
Non si esclude che la Commissione straordinaria al fine di effettuare tempestivamente i controlli darà delle direttive, che impongano prima dell’inizio della prossima stagione estiva i necessari controlli per aprire le attività.
E’ pur vero che in questo momento regna un po’ di confusione e ritardi in ordine all’acquisizione di tutte le autorizzazioni atteso che, parte delle stesse, sono di competenza di altri Enti regionali siciliani e del Libero Consorzio.
Aprire una nuova attività commerciale anche per i giovani diventa sempre più difficile perché la burocrazia e i suoi tempi non guardano in faccia nessuno.
Intanto continuano i controlli sugli stabilimenti balneari della costa tra Triscina e Selinunte, anche se l’estate, come cantavano i Righeira, sta finendo. L’architetto Tommaso Bertolino, ex consigliere comunale che ha seguito alcune vicende legate alle varie autorizzazioni, dice: ”Bene sarebbe la modifica o la rielaborazione del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (P.U.D.M), oggi non più rispondente alle mutate condizioni del territorio e al quadro normativo di riferimento (Decreto 4 luglio 2011), richiesta già approvata dal Consiglio comunale nel 2015.
Confido molto nella sensibilità già dimostrata dai Commissari nell’individuazione di percorsi ed indirizzi a sostegno delle aziende operanti nel settore del turismo balneare e non necessari al miglioramento dell’offerta turistica del nostro territorio.”