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La sardina di Selinunte come prodotto tipico tutelato. Obiettivo Expo 2015

(fonte: GdS) - del 2013-12-06

Immagine articolo: La sardina di Selinunte come prodotto tipico tutelato. Obiettivo Expo 2015

Dopo il pane nero anche la  sardina di Selinunte diventa un prodotto con il marchio comunale De.Co. Mercoledì presso l’Hotel Admeto di Selinunte, nel corso di un convegno dal titolo :” Strategie per il recupero e la valorizzazione del territorio: la sardina di Selinunte e il Pane nero di Castelvetrano”, è stato presentato il nuovo disciplinare comunale che consentirà di tutelare la sardina di Marinella, tipicità del pescato locale.

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  • Il convegno è stato organizzato dalla Sezione Operativa n. 78 dell’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole ed alimentari e dal comune di Castelvetrano,nell’ambito del programma di Sviluppo Rurale 2007- 2013, finanziato dal Fondo Europeo Sicilia per lo sviluppo rurale.

    L’assessore comunale Paolo Calcara che ha curato il percorso di questo disciplinare precisa la valenza del riconoscimento: "abbiamo avviato un iter tecnico e promozionale con l’obiettivo di valorizzare e promuovere i nostri prodotti tipici supportandoli con un disciplinare che, oltre a difendere  la tipicità lavorativa, garantirà il consumatore finale.

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  • L’iniziativa sarà propedeutica per partecipare al prossimo Expo 2015.” La riuscita del progetto dipenderà dall’interesse e dal coinvolgimento che sapranno suscitare i produttori presenti sul territorio, le organizzazioni del settore, gli enti di promozione e tutti gli interlocutori necessari. Il primo passo adesso è che gli interessati dovranno attenersi ala regole scritte.

    I primi sono i pescatori di Marinella, che dovranno pescare il pesce azzurro con il sistema della rete a maglie larghe, che di fatto garantisce l’integrità del pescato. I pescatori già da qualche anno hanno ripreso questo tipo di attività e per potere vendere e commercializzare eventualmente il prodotto dovranno iscriversi all’albo della Deco.

    Bisogna come dice l’assessore:” recuperare l’identità, la tradizione”, che vedeva già fiorente a Marinella di Selinunte la pesca della sarde, come scrive il noto storico Giambattista Ferrigno sin dal 1500,quando le sarde veniva conservate sotto sale in appositi contenitori, chiamatati “ valliri” e poi venduti.

    Anche i ristoratori dovranno impegnarsi nel loro campo a promuovere e inserire nel loro menù la sarda in tutte le “salse”, come tradizione vuole. Marinella di Selinunte fino agli anni 80 viveva del pescato delle sarde e si ricordano ancora le decine di aziende chiamate” li salati”, che confezionavano il prodotto e lo vendevano creando una economia fiorente che vedeva l’impegno lavorativo di molte donne. In buona sostanza si guarda indietro nel tempo per riprendere una tradizione che potrebbe se ben sfruttata, riportare economia nel territorio

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