Parco Archeologico aperto anche nei festivi. Comune paga personale con ricavi biglietteria

Se la Regione non riuscirà a garantire le somme per mantenere aperto la domenica e nei giorni festivi il parco archeologico di Selinunte, interverrà il Comune destinando al personale i soldi incassati dalla quota del 30% dei biglietti che gli viene annualmente assegnata. Lo prevede una intesa che tra qualche giorno sarà formalizzata dal direttore del sito, Giovanni Leto Barone e dal sindaco Felice Errante.  L'accordo giunge dopo le polemiche dei mesi scorsi sulle chiusure domenicali, per mancanza di fondi con i quali pagare i dipendenti, oltre che dell'area selinuntina anche degli altri siti siciliani di interesse turistico. Polemiche alle quali è seguito un dietro front da parte della Regione.  

La scelta di chiudere siti archeologici e musei nei giorni del fine settimana, solitamente quelli nei quali si registra un maggiore flusso di turisti, era stata infatti vista da più parti come scellerata in considerazione sia del patrimonio artistico, culturale e monumentale di cui dispone l'intera isola sia degli incalcolabili danni che ciò poteva arrecare all'economia.

Per il parco archeologico di Selinunte otto mesi e mezzo fa l'assessore regionale Maria Rita Sgarlata ha firmato il decreto che lo costituisce come ente e che lo porterebbe a una gestione autonoma, ma a tutt'oggi l'iter burocratico che dovrebbe condurre a ciò non è stato ancora completato. Si attende che l'Assessorato ai Beni culturali nomini i componenti del comitato scientifico.

Il provvedimento aspettava la firma da sei anni. Il progetto della istituzione dell'ente parco è sempre stato fortemente sostenuto da Legambiente che nel 2008 si è fatta promotrice di una petizione con un'altra ventina di associazioni che ritenevano "inammissibile il ritardo normativo regionale".