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Revocato il sequestro del Parco Archeologico, ripartono i lavori di riqualificazione dell'area

del 2013-06-01

Immagine articolo: Revocato il sequestro del Parco Archeologico, ripartono i lavori di riqualificazione dell'area

É notizia di ieri che il Tribunale di Castelvetrano in accoglimento dell’istanza presentata dai legali degli imputati, preso atto del parere favorevole del P.M, ha revocato il sequestro preventivo delle aree del Parco Archeologico di Selinunte e ciò all’esito dell’accesso sui luoghi svoltosi nei giorni scorsi alla presenza del PM e dei legali degli imputati. 

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  • Nel corso del sopralluogo si è appurata l’insussistenza delle ragioni che giustificavano la persistenza della disposta misura cautelare, autorizzando così la restituzione del cantiere edile e dei 4 mezzi meccanici di proprietà dell’ Ati Ipe- Puma srl.  

    Pare, precisa il legale del Comune Francesco Vasile, che:” le testimonianze rese nel corso del processo abbiano trovato smentita proprio in sede di accesso, non essendosi rinvenuta sui luoghi la presenza di sfabbricidi o materiale probante la contestata condotta illecita”.

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  • Il provvedimento del Tribunale così recita :”risultano mancanti le condizioni per il mantenimento della misura cautelare e quindi la stessa deve essere immediatamente revocata”.

    Nel reato ipotizzato di occultamento di rifiuti risultano imputati lo stesso direttore dell’Ente Parco Caterina Greco, l’ingegnere Giuseppe Taddeo dirigente settore Opere Pubbliche, l’ingegnere Danilo La Rocca responsabile unico del procedimento, Luigi Lentini,responsabile tecnico dell’Ente Parco e Francesco Seidita legale rappresentante dell’impresa aggiudicatrice dei lavori. 

    Il processo finirà a Giugno e si dovranno sentire due testi della difesa e un consulente sempre della difesa. All’atto del sequestro dei circa 10.000 mq di area furono rinvenuti,dagli agenti della Forestale, nei pressi della seconda duna, che stava per essere rimossa, un vecchio palo dell’Enel, un cestello di lavatrice e tre pneumatici, materiale che risale all’epoca della realizzazione della seconda duna a più di vent’ani, che l’attuale ditta appaltatrice dei lavori aveva accantonato, per poi conferirlo in discarica. Per legge l’impresa può farlo entro un anno dall’inizio dei lavori.

    Sembra, pertanto, scongiurato almeno per il momento, il rischio della revoca del finanziamento europeo di oltre 4 milioni di euro,concesso per la realizzazione delle opere di riqualificazione del Parco, i cui lavori dovrebbero riprendere a giorni e con ritmi sostenuti per cercare di recuperare il tempo perduto e per rientrare nei tempi stabiliti dal finanziamento comunitario. Lo stesso sindaco Felice Errante aggiunge:”non abbiamo mai perso la fiducia nell’azione della Magistratura convinti come eravamo di essere nel giusto e che le nostre ragioni sarebbero state prima o poi riconosciute. Da subito-conclude il sindaco-saranno riavviati i lavori”.

    Il progetto prevede la creazione di un’area di sosta per 180 posti auto e dieci bus,l’eliminazione della seconda duna che consentirà il ritorno agognato della vista parziale del tempio E. Inoltre un’area rinnovata con spazi commerciali, l’eliminazione della rotatoia d’ingresso e verrà consentita la richiesta passeggiata serale sulla prima duna che consentirà di “godere” anche se da lontano della vista dei templi illuminati e dell’area circostante. I parcheggi che verranno creati resteranno nelle ore serali a disposizione di tutti e a beneficio degli esercizi commerciali.

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