"Rinascita Selinuntina" soddisfatta del 1° Maggio. A breve nella frazione il ritorno del Club Nautico
del 2012-05-02
In foto: I ragazzi di rinascita selinuntina. Nella foto: Angelo Barraco, Gilberto Barbera, Maria Etiopia, Peppe Fontana, Tommaso Scirè, Giuseppe Lipari, Giuseppe Cirillo, Emanuele Vultaggio e Andrea Cascio
La riuscita della kermesse musicale del primo Maggio svoltasi a Marinella, ha un prologo con l’attività meritoria dei ragazzi dell’Associazione Rinascita Selinuntina che hanno pulito in tempo tutta la spiaggia antistante il palco dove si sono esibiti i gruppi musicali e le strade adiacenti alla stessa piazza. Inoltre le sentinelle selinuntine, hanno avuto un gran da fare per svuotare i cestini stracolmi di lattine di birra e bottiglie. L'evento ha avuto il supporto del candidato sindaco Firenze, della cui coalizione "Rinascita Selinuntina" fa parte.
"Le priorità per Marinella, dice Peppe Fontana, uno dei maggiori fautori della nascita del Movimento sono sicuramente il decoro urbano della frazione, la pulizia della frazione e il recupero di quegli immobili, che l’Amministrazione nel tempo ha affidato a privati o associazioni che sono chiusi ed inutilizzati".
Il nuovo vento che arriva da questi giovani sembra aver convinto alcuni imprenditori a ritornare ad investire sul territorio, nonostante un periodo non certo florido grazie anche alla nascita del Consorzio Selinuntino che racchiude tutti i commercianti di Marinella. Stanno per aprire due pizzerie a “Calanninu”, una volta il salotto di Marinella, un negozio di acconciature ed un ufficio turistico.
“Sono segnali - dice Peppe Fontana - che bisogna cogliere positivamente. La gente deve venire a Marinella e deve trovare soprattutto pulizia, affabilità, con il piacere di ritrovare la voglia di passeggiare”.
Ritorna il mitico Club Nautico, dove una volta si trovava il Lido Azzurro, grazie alla sempre coinvolgente passione di Salvatore Costanza, che ha voluto ridare ai soci la possibilità di ritornare a frequentare il circolo nelle ore serali e di giorno di potere usufruire di quegli ombrelloni sulla spiaggia piantati davanti a quella che i cinquantenni di oggi ricordano come la mitica rocca di calanninu, uno scoglio a cinquanta metri dalla riva, che doveva essere raggiunto dai maschi di allora obbligatoriamente, con poderose bracciate in un battito d’ali.