Aneurisma dell'aorta addominale, un "killer silenzioso" da dover riconoscere
di: Dott. Giuseppe Caltagirone Formazione Specifica In Medicina Generale Perfezionato in ecografia Internistica e Vascolare - del 2017-07-07
L'aorta è l'arteria più grande del corpo umano. Essa origina dal cuore e decorre nel tratto toracico ed addominale fino a dividersi nelle due arterie iliache, pertanto il sangue in tutti i distretti del corpo.
Con il termina “aneurisma dell'aorta addominale” (AAA) si intende una dilatazione anomala e permanente dell'aorta superiore o pari a 3 cm o comunque un aumento del diametro di oltre il 50% rispetto al diametro normale.
I fattori di rischio si dividono in modificabili ed immodificabili. Tra i primi si includono: storia familiare di AAA, sesso maschile, età sopueriore ai 65 anni, mentre tra i secondi: storia di fumo di sigaretta, ipertensione arteriosa, coronaropatie, vasculopatie periferiche, pregresso infarto del miocardio, traumi; incerto risulta essere una storia di dislipidemia.
La prevalenza di AAA aumenta con l'avanzare dell'età, è poco frequente tra i soggetti con età inferiore a 50 anni mentre è presente in circa il 12% degli uomini e nel 5,5% delle donne con età compresa tra i 74 ed 84 anni.
Dal punto di vista clinico l'AAA non complicata è silente e non si associa generalmente a manifestazioni cliniche, infatti, nella maggior parte dei casi, la diagnosi viene posta casualmente dopo un esame strumentale eseguito per varie ragioni, come un’ecografia addominale.
Una dilatazione superiore ai 5cm si associa ad aumento intrinseco del rischio di rottura. Tale evento rappresenta la complicanza più temebile e si caratterizza per la comparsa di dolore addominale improvviso e violento associato a shock cardiocircolatorio. Una situazione del genere risulta essere drammatica in quanto può portare il paziente a morte nell'arco di pochi minuti.
Il tasso di rottura degli aneurismi a 5 anni è direttamente correlato alle dimensioni: AAA di 5 cm di diametro hanno un tasso di rottura del 25%; aneurismi aortici di 6 cm raggiungono un tasso del 35% mentre quelli con diametro di 7 cm o più raggiungono percentuali di rottura superiori al 75%. La visita clinica, seppur rappresenta una tappa imprescindibile, talvolta non è sufficiente all'individuazione degli AAA soprattutto quando hanno dimensioni inferiori ai 5 cm o in pazienti obesi. Esistono inoltre numerose patologie che possono simulare un AAA nei soggetti magri sani.
L'esame principe per formulare una corretta diagnosi è l'ecografia addominale che presenta elevata sensibilità e specificità (rispettivamente, 95% e 100%) nell'individuare l'AAA. L’ecografia è una metodica ormai diffusamente disponibile e non utilizzando radiazioni ionizzanti risulta essere sicura e ripetibile.
Con l’aumento dell'aspettativa di vita e quindi con l’aumento della popolazione anziana, tale patologia potrà, con ogni probabilità, aumentare nel tempo. A causa dell’elevato tasso di mortalità legato alla rottura dell’AAA, risulta evidente l’importanza di una diagnosi precoce di tale patologia che si ricorda essere, il più delle volte, asintomatica.
È pertanto auspicabile un attento ed accurato esame obiettivo dell’addome di tutti quei pazienti definiti a rischio non solo per l’età avanzata, ma anche per la presenza di fattori di rischio sopra elencati, e raccomandare un esame ecocolor Doppler che permette lo studio dell’aorta addominale.