Femminicidi, Sicilia protagonista: ai primi posti per numero di delitti
di: Paola Pizzo - (fonte: Gds.it) - del 2013-07-12
Nel 2012 l’Isola ha visto morire 14 donne: ben 9 di loro sono state uccise per mano di un killer a cui erano legate sentimentalmente o lo erano state in passato. E nei primi mesi di quest’anno si contano 9 omicidi di genere. Nel 40% dei casi si tratta di vittime di violenza domestica. Ha un volto di cui non andare fiera la Sicilia di oggi. È tumefatto da lividi e occhi neri, è quello di tutte le donne vittime di uomini, spesso mariti e compagni, violenti. Maschi furiosi che, quando perdono le staffe, non ci pensano due volte ad infliggere loro il colpo mortale.
Sei donne uccise nei primi cinque mesi del 2013, quattordici nel 2012 e centoundici tra il 2000 e il 2011. La Sicilia balza al secondo posto tra le regioni di Italia per numero di femminicidi commessi dallo scorso gennaio a maggio. Un triste risultato che condivide, pari merito, con Campania e Lombardia e che svela una proiezione sul fenomeno tutt’altro che incoraggiante: nel 2012, infatti, è stata teatro dell’11 per cento degli omicidi di genere commessi sul territorio nazionale, fermandosi “appena” al quarto posto tra la regioni italiane per numero di violenze registrate.
E la Sicilia? Nel 2012 l’Isola ha visto morire 14 donne: ben 9 di loro sono state uccise per mano di un killer a cui erano legate sentimentalmente o lo erano state in passato. E nei primi cinque mesi di quest’anno, a fronte di oltre 50 delitti di genere registrati sull’intero territorio nazionale, “secondo la nostra ricerca – spiega Cinzia Verucci, del Gruppo femicidi della Casa delle Donne di Bologna – ci sono stati 6 casi di femicidio e 6 tentati femicidi”: la metà degli omicidi è stata commessa da mariti o uomini invaghiti della vittima. Numeri, purtroppo, in continua crescita.
Il femminicidio, però, non è altro che il momento culminate di una vera e propria escalation di sangue che, nel 40 per cento dei casi, comincia con la violenza domestica. Secondo l’ultimo report Istat, datato 2006, in Sicilia è il 98 per cento di donne a scegliere di non denunciare il partner violento. E così i carnefici restano impuniti. Uomini “normali”, generalmente con un lavoro, diplomati, che in limitati casi hanno problemi di dipendenza dall’alcol (22-23%) e che se la prendono con donne nient’affatto ai margini, madri in possesso di un diploma o di una laurea e che spesso lavorano.
“Da gennaio ad aprile 2013 – scrivono da Thamaia onlus – 112 donne si sono rivolte al centro e 46 sono state le segnalazioni”. Un aspetto, quest’ultimo, da non sottovalutare: “Le segnalazioni – spiegano – sono fatte da parenti o amici che chiedono aiuto, suggerimenti o informazioni. Sono un dato importante perché danno un’idea del cosiddetto “sommerso”, fenomeno caratterizzante la violenza domestica e di genere”.