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Pignoramenti per 50 Mila Euro all'Anfe. Pagati alcuni stipendi a lavoratori

di: Elio Indelicato - del 2017-02-11

Immagine articolo: Pignoramenti per 50 Mila Euro all'Anfe. Pagati alcuni stipendi a lavoratori

Ben 50 mila gli euro recuperati grazie ai decreti ingiuntivi. Nonostante il Tribunale di Palermo, avesse condannato l'Anfe, Ente di formazione regionale, al pagamento delle retribuzioni dovute ai dipendenti, corsisti ed ai lavoratori a progetto, il pagamento nei loro confronti non era mai avvenuto.

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  • L’ Ente regionale che fa riferimento a Paolo Genco (agli arresti domiciliari dal mese scorso) è rimasta, negli anni, infatti incurante dei termini di legge. Diversi mesi di retribuzioni non corrisposte nell'arco di tre anni (2011-2012-2013) sono state quindi recuperate grazie all’intervento di un legale di Salemi che ha dato seguito a quanto disposto dal Giudice del lavoro.

    I dipendenti, tramite l'avvocato Francesco Salvo, sono riusciti così, a far eseguire diversi pignoramenti fino a recuperare interamente i propri compensi che ammontano in totale a oltre 50 mila euro.

    Il legale ha spiegato che “si è trattato di un percorso molto tortuoso, considerato che l'Ente, sordo alle richieste, non provvedeva ai pagamenti adducendo come giustificazione di non aver ricevuto le somme dalla Regione siciliana. Dall'altro lato la Regione, continua il legale, ha prima negato di essere debitrice nei confronti dell'Anfe, costringendoci ad eseguire un accesso agli atti, tramite il quale abbiamo scoperto diversi decreti in corso di liquidazione. Da lì si è poi riusciti ad attivare tutte le procedure esecutive per recuperare il dovuto”.  

    Già nel passato il legale, si era occupato del recupero delle somme dovute a dei lavoratori a progetto degli enti di formazione e sono già in itinere altre procedimenti verso altri Enti di formazione, che da diversi anni, negano quanto dovuto ai dipendenti adducendo di non avere ricevuto le somme dalla Regione.

    L’Anfe con sedi e corsi in tutta la Sicilia, intanto, era stata più volte sotto il mirino della Guardia di finanza, nonchè di associazioni di categoria proprio a causa dei mancati pagamenti che hanno coinvolto dipendenti di tutta la Sicilia. Il mese scorso, grazie all’indagine della Guardia di Finanza sotto il mirino dei magistrati sono finiti il presidente dell’Anfe Paolo Genco e il socio Baldassare Di Giovanni, ritenuti presunti responsabili dell’indebita percezione dal 2010 ­al 2013 di contributi pubblici a carico della Regione Siciliana e dell’Unione Europea, per oltre 53 milioni di euro.

    Quella dei mancati pagamenti é oggi una scusa dice lo stesso legale:” dietro la quale l'Anfe, non può più trincerarsi.”

    Lo scandalo di gennaio, vede infatti i soldi pubblici investiti nell’acquisto di beni immobili in tutta Italia, nonchè in  lingotti d’oro. Una questione nella quale vi sono numerosi punti oscuri e che vedrebbe coinvolti anche funzionari e il mondo politico. Tutto chiaramente da dimostrare nelle aule di giustizia vigendo sempre il principio della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna.

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