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La alghe di Triscina tra valzer di responsabilità e cittadini infuriati. Parla il Dirigente capo del Genio Civile

di: Elio Indelicato - del 2018-06-26

Immagine articolo: La alghe di Triscina tra valzer di responsabilità e cittadini infuriati. Parla il Dirigente capo del Genio Civile

Ancora sul “piede di guerra” i residenti di Triscina che chiedono che vengano rimosse dalla spiaggia le tonnellate di alghe arrivate da Marinella di Selinunte a seguito della bonifica del porto e che si ritiene siano assolutamente inquinate. Intanto parte la petizione degli abitanti per fermare i camion che avevano già raggiunto la via 17 a Triscina, luogo individuato per il ripascimento della posidonia.

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  • Il Genio Civile di Trapani, che ha seguito i lavori per conto dell’Assessorato regionale che ha finanziato i ll dragaggio del porto rimanda la “patata bollente” ai tecnici comunali del Vinca che avevano scelto il luogo. Intanto anche la Lega Ambiente scende in campo a difendere l’interesse della spiaggia di Triscina, mentre continua il valzer delle responsabilità, sperando sempre che le contro analisi delle alghe, chieste dai Commissari, escludano forme di inquinamento.

    Il Circolo Crimiso di Legambiente nella nota inviata alle autorità competenti denuncia: ”Bloccato sul nascere l’ennesimo tentativo di sfregio di territorio. Questa volta vittima del tentativo di scempio ambientale è uno dei tratti più belli del litorale castelvetranese e più precisamente la spiaggia antistante la borgata di Triscina, facente parte della zona SIC 010011 della rete Natura 2000 denominata Zona dunale Capo Granitola, Porto Palo e Fiume Belice, fortemente antropizzata a poche centinaia di metri dalla foce del Modione e dal parco archeologico di Selinunte.

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  • A deciderlo un provvedimento del Genio Civile di Trapani, avallato dall’ufficio VINCA  (Valutazione di Incidenza Ambientale), del Comune di Castelvetrano. Grazie al casuale e provvidenziale intervento di alcuni residenti, che hanno allertato l’opinione pubblica e le forze dell’ordine, il trasloco della posidonia è stato bloccato, ma non sappiamo, al momento se e già con quali conseguenze negative in termini ambientali.

    Da segnalare che il deposito e lo spargimento della posidonia sull’arenile di Triscina sono stati effettuati con mezzi meccanici pesanti e invasivi (in contrasto con i suggerimenti dell’ufficio (VINCA) che potrebbero avere fortemente alterato l’habitat naturale della zona ecotonale ricca di biodiversità. Nel caso della posidonia incagliata all’interno del porto di Selinunte, si è in presenza di materiale fortemente alterato dall’inquinamento dello specchio d’acqua e dalla presenza di rifiuti solidi urbani che si sono mescolati  con le alghe nel fondo melmoso.

    Adesso -continua la nota di Legambiente- il luogo individuato è un tratto del demanio marittimo, tolto alla balneazione senza alcun avviso né tanto meno recinzione, con possibile  inquinamento del sito e dello specchio di mare antistante. Si ritiene che, nella fattispecie, tutto il materiale estratto dal porticciolo vada trasportato in discarica o, nell’impossibilità, in un sito temporaneo predisposto allo scopo; questa idea malsana di smaltirlo sulla spiaggia di Triscina ci dà la misura di quanto pericolosamente precaria  sia la gestione complessiva del nostro territorio.

    Per tutto quanto precede, si chiede  che venga rimosso tutto il materiale, sia quello depositato sull’arenile, che quello parzialmente interrato e ricoperto dalla sabbia; e da subito verrà avviata una campagna di sensibilizzazione attraverso anche una petizione popolare finalizzata all’immediato  ripristino dello stato dei luoghi prima dell’intervento.

    Fin qui la nota di Legambiente. L’ingegnere Giuseppe Pirrello, dirigente capo del Genio Civile di Trapani, che ha avuto la super visione delle opere di bonifica del porto di Marinella dell’ammassamento momentaneo delle stesse alghe vicino al mercatino ittico e poi del trasporto a Triscina, fa delle precisazioni: ”Premetto che quando abbiamo bonificato il porto di alghe e di sabbia abbiamo riempito un camion di copertoni, funi, elettrodomestici, materiale ferroso, trovato all’interno del porto che abbiamo smaltito regolarmente.

    Poi sono stati i tecnici comunali a suggerire che la posidonia si poteva trasportare nello spazio del’arenile vicino al depuratore,poi la soluzione è stata scartata perché il sito è protetto. Subito dopo gli stessi tecnici del VINCA mi hanno detto che avevano individuato il sito di via 17 a Triscina dove spandere la posidonia, visto che io né la ditta lo potevo conoscere, perché da 22 anni non andavo nella frazione balneare di Castelvetrano.

    Aggiungo, per la cronaca, che prima di scaricare sulla sabbia abbiamo trovato sfabbricidi e addirittura un pilastro di cemento di alcuni metri dismesso da qualche abitazione, regolarmente fotografato. Poi le analisi che ci sono arrivate da un laboratorio autorizzato all’esame sulla tossicità o meno del prodotto sono state negative.”

    Ma al di là di tutto resta che in un caso similare l’assessorato regionale ha negato che il ripascimento avvenga prima e durante l’estate, con la conclusione che si è sbagliato anche il periodo e adesso non si escludono che ci siano anche provvedimenti della Magistratura che possa decidere il sequestro anche dell’area, in attesa di capire cosa si debba fare delle tonnellate di posidonia rimaste ancora vicino al porto di Marinella di Selinunte.

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