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Nel 2021 aveva già provato ad uccidere Maria Amatuzzo. Nuovi elementi in mano alla Procura contro Favara

(fonte: Giornale di Sicilia) - del 2023-04-21

Immagine articolo: Nel 2021 aveva già provato ad uccidere Maria Amatuzzo. Nuovi elementi in mano alla Procura contro Favara

Sono più dettagliati gli elementi in possesso degli investigatori, ma anche dei legali di difesa e parte civile, nel caso dell'omicidio della 29enne Maria Amatuzzo, uccisa la vigilia dello scorso Natale con 12 coltellate (ma forse anche qualcuna in più) all'addome all'interno dell'abitazione di Marinella di Selinunte che fino a poco tempo prima aveva condiviso con il marito Ernesto Favara, 63 anni, ex pescatore, che lei, a quanto pare, aveva deciso di lasciare. Il Favara fu bloccato dai Carabinieri, avvertiti da alcuni vicini di casa che avevano udito le urla, mentre era in strada con il coltello sporco di sangue ancora in pugno.

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  • Adesso, la Procura ha elementi più dettagliati in mano, in quanto sono state depositate la relazione sull'autopsia e anche la perizia su telefonini e pc. Dal lavoro di medici legali e periti informatici potrebbero emergere altri particolari in grado di meglio delineare il quadro del grave fatto di sangue e magari cosa lo ha preceduto e scatenato.

    Il Favara avrebbe agito con una rabbia e una furia che non ha dato scampo alla giovane moglie. Intanto, pare che l'ex pescatore avesse già tentato di uccidere la donna nel 2021.

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  • È emerso nel processo che in Tribunale, a Marsala, lo vede imputato per lesioni personali, minacce e maltrattamenti familiari in danno della defunta moglie.

    I fatti sono del 2021 e il processo è scaturito da una denuncia della donna. La circostanza di un precedente tentativo di omicidio è recentemente emersa nel corso della testimonianza, davanti al giudice monocratico Francesca Maniscalchi, di un'operatrice della struttura di accoglienza di Partanna di cui, nel 2021, era ospite la Amatuzzo.

    L'operatrice ha raccontato di quando, la sera del 4 Maggio 2021, la donna decise di uscire dalla struttura e accettare l'invito del marito a fare un giro in auto. Aggiungendo che lei tentò di impedirle di uscire, ma non ci riuscì. E che quando, mezz'ora dopo, la Amatuzzo tornò, aveva segni di strangolamento sul collo. Subito dopo venne accompagnata al Pronto Soccorso.

    Un Carabiniere ha, invece, dichiarato che la stessa sera, scattato l'allarme, intorno alle 23.30, fu rintracciato il Favara e nella sua auto venne trovata, e sequestrata, una corda in nylon che appariva già utilizzata. Nel processo è stata accolta la richiesta di costituzione di parte civile del padre di Maria Amatuzzo, assistito dall'avvocato Vito Daniele Cimiotta.

    Nella denuncia, la Amatuzzo raccontava che il Favara la andò a trovare in auto, nella comunità di Partanna dove era ospitata insieme alle due figlie, e, dopo aver percorso alcune strade, si sarebbe fermato con una scusa in uno spiazzale poco illuminato. E qui avrebbe tentato di strangolarla con una cordicella di nylon.

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