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Pronti ad essere scarcerati tanti fedelissimi di Messina Denaro coinvolti nell'operazione "Anno Zero" del 2018

di: Redazione - (fonte: ansa.it) - del 2024-10-14

Immagine articolo: Pronti ad essere scarcerati tanti fedelissimi di Messina Denaro coinvolti nell'operazione "Anno Zero" del 2018

La Corte d'Appello di Palermo su indicazione della Cassazione e per il venir meno della circostanza aggravante del reimpiego economico dei proventi dell'attività mafiosa, ha rivisto le pene per una serie di capomafia e gregari trapanesi. Pertanto torneranno liberi nelle prossime ore alcuni fedelissimi di Matteo Messina Denaro per scadenza dei termini di custodia cautelare. Prevista una pioggia di scarcerazioni, così come riporta Ansa.it.

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  • È venuta meno l’aggravante del riciclaggio di denaro e alcuni ipotesi di estorsione. Il processo nasceva dal blitz “Anno Zero” del 2018 condotto da carabinieri del Ros, Dia e squadra mobile.

    Oggi il nuovo verdetto davanti alla Corte di appello di Palermo presieduta da Sergio Gulotta riguarda Nicola Accardo, Antonino Triolo, Giuseppe Tilotta, Bartolomeo Tilotta, Giuseppe Paolo Bongiorno, Calogero Guarino, Angelo Greco, Vincenzo La Cascia, Raffaele Urso, Andrea Valenti e Filippo Dell’Aquila.

    Per tutti l’ordine di scarcerazione per scadenza dei termini di fase, il termine massimo entro il quale andava concluso il giudizio di appello.

    In particolare gli sconti di pena hanno riguardato, Nicola Accardo, di Partanna detenuto al 41 bis, passato da 15 a 10 anni e difeso dall’avvocato Gianni Caracci; Calogero Guarino, difeso dall’avvocato Enrico Tignini, che dagli 11 del primo grado è passato agli 8 anni in appello. A 8 anni è stato condannato Giuseppe Tilotta che aveva avuto 11 e 4 mesi, a 9 anni e 8 mesi Vincenzo La Cascia, di Campobello di Mazara, anche lui al detenuto al regime di carcere duro.

    Undici anni e 2 mesi la pena inflitta al boss Raffaele Urso pure lui di Campobello di Mazara, (aveva avuto 18 anni e 4 mesi). Andrea Valenti, parente del boss Bonafede, è invece passato dagli 8 anni ai 7 anni e sei mesi, mentre Filippo dell’Aquila dai 12 anni del primo grado a 8 anni e 8 mesi e Angelo Greco (difeso dall’avvocato Massimiliano Miceli) dagli 8 ai 6 anni dell’appello. Otto anni la pena decisa per Antonino Triolo (aveva avuto 11 anni e 4 mesi) difeso dall’avvocato Gianni Caracci. Paolo Bongiorno dai 7 anni e due mesi in secondo grado è passato a 6. Confermata invece la condanna per Bartolomeo Tilotta ad un anno e 10 mesi con l'accusa di favoreggiamento. 

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    Effeviauto 6 gennaio 2025