A Mazara scoperto arsenale: 108 fucili, 4mila cartucce, 200 kg esplosivo e un’anfora greca
del 2012-07-26
L’operazione denominata “Ghibli”, svolta nei giorni scorsi, ha portato all’arresto del marsalese Salvatore Lamia, 50 anni e del tunisino Moncer Fadhel, 31 anni, accusati di “introduzione e detenzione” di traffico d’armi.
L’operazione, scattata nel quadro di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, ha visto la cooperazione dei finanzieri del Gico di Genova e Palermo, della Tenenza di Mazara e del Nucleo Operativo Provinciale.
L’attività investigativa ha fatto seguito ad alcune intercettazioni effettuate sul cellulare di Moncer, il cui numero è stato ritrovato su un’imbarcazione utilizzata lo scorso maggio per uno sbarco clandestino.
Questo il bilancio dell’arsenale sequestrato: 108 fucili di calibri vari, 4mila cartucce, 200 kg di esplosivo, una pistola calibro 7,65, una pistola “scacciacani”, 2 armi da difesa a scarica elettrica, un bastone modificato a “fucile calibro 36”, varie bombolette di gas irritante, 537 piante di canapa indiana, 675 gr di marijuana, 5 motocicli e uno scooter d’acqua provenienti da furto, un’anfora di epoca greco – romana.
Il furgone con a bordo i due criminali è stato fermato domenica scorsa, dalla GdF, sulla statale 115 Mazara – Marsala.
I due uomini facevano rientro in Sicilia da Genova, da dove si erano imbarcati, ma le armi provenivano da Marsiglia, dove Lamia si reca a comprare piante per il suo vivaio.
Le indagini mirano ora ad identificare i destinatari finali delle armi che, non si esclude, dovessero essere trasportate in Tunisia per armare bande sovversive nord – africane.
Il Procuratore della Repubblica di Marsala, Alberto Di Pisa, nel corso della conferenza stampa, che si è tenuta ieri mattina nella sede della sezione operativa navale di Mazara, si è complimentato con la GdF per la professionalità con cui ha operato e svolto le indagini.