Donna uccisa a Trapani. Fermato il marito. L'amante di lui racconta il delitto
del 2012-07-07
La procura di Trapani ha disposto il fermo, con l'accusa di omicidio, del marito di Maria Anastasi, Salvatore Savalli. La donna di 39 anni, madre di tre figli ed incinta di 9 mesi, era scomparsa il 4 luglio. Il suo cadavere è stato ritrovato il giorno dopo, semi carbonizzato, nelle campagne del trapanese.
Il marito aveva denunciato la scomparsa la sera del 4 luglio, ma sin dal primo momento la sua versione poco aveva convinto i carabinieri.
Nella prima versione dei fatti, Savalli, aveva raccontato ai carabinieri di essersi trovato in auto, nelle campagne di Erice con la moglie e i tre figli e di essere sceso dalla macchina per accompagnarli ad espletare i propri bisogni fisiologici. Allontanatosi dal veicolo, avrebbe sentito lo sportello della macchina richiudersi e, tornato dov'era parcheggiata, non avrebbe più trovato l'auto e moglie.
Tuttavia, i figli della coppia, hanno smentito la versione iniziale del padre, i genitori si sarebbero allontanati insieme all'amante dell'uomo che era andata a vivere nella loro casa.
La stessa amante di Salvatore Savalli, Giovanna P., dopo 20 ore di interrogatorio è crollata ed ha ammesso di essere stata testimone del brutale omicidio di Maria Anastasi.
Secondo il racconto della donna i tre hanno fatto un giro in città dirigendosi, poi, verso la campagna. Ad un certo punto, in località Zafarana (dove è stato trovato il cadavere), l'uomo, ha raccontato l'amante dell'uomo, ha fermato l'utilitaria. Tra marito e moglie è scoppiata una lite per futili motivi. Ad un tratto Savalli avrebbe aperto il portabagagli dell'automobile, preso una vanga e colpito, di spalle e al capo, la moglie. Poi, dopo aver preso dal bagagliaio una tanica con la benzina, avrebbe cosparso il corpo della donna esanime con il liquido e appiccato il fuoco.
Un racconto che inchioda il marito della vittima, fermato con l'accusa di avere ucciso la moglie.