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I fedelissimi di Matteo e quei 17 milioni nei conti esteri. Scoperta una forte rete sull'asse Trapani-Palermo

di: Redazione - del 2024-04-16

Immagine articolo: I fedelissimi di Matteo e quei 17 milioni nei conti esteri. Scoperta una forte rete sull'asse Trapani-Palermo

Sull'asse Trapani-Palermo gli affari andavano a gonfie vele, stando alle risultanze dell'odierna operazione antimafia della DDA di Palermo che ha fatto luce su una ben congegnata rete di fedelissimi dell'ex superlatitante, ormai defunto, Matteo Messina Denaro. Una rete composta da accoliti ben noti alle forze dell'ordine come gli Angelo di Salemi, padre e figlio, Salvatore 75enne ai domiciliari mentre Andrea, di 45 anni è in carcere da questa mattina.

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  • L'operazione di stamani ha portato all'arresto in totale di 11 persone, 6 in carcere e 5 ai domiciliari ma sono stati raggiunti da avvisi di garanzia, quindi indagati a piede libero altri 12 soggetti

    Matteo ed i proventi dal riciclaggio. 17 milioni da riportare in Sicilia.

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  • Il riciclaggio di denaro sembrerebbe l'attività illecita più diffusa in questa nuova puntata alla ricerca del tesoro dell'ex super boss. Gli inquirenti hanno scandagliato un settore dove personaggi di spicco della mafia palermitana hanno messo su affari contando sulla "tranquillità" di movimenti in province diverse proprio per l'appartenenza al boss castelvetranese. 

    Un grosso giro di riciclaggio che avrebbe interessato anche la famiglia mafiosa palermitana di Partanna Mondello, guidata da Michele Micalizzi, supportato da Michele Mondino, 80enne palermitano finito ai domiciliari.

    Gli Angelo avrebbero avuto rapporti anche con i calabresi. Attraverso Giuseppe Burrafato che avrebbe anche incontrato nel 2020 Paolo Nirta, esponente dell’omonima famiglia della ‘ndrangheta, c'era in ballo la necessità di cambiare in euro miliardi di vecchie lire.

    Ecco alcuni affari dai soldi riciclati.

    Dai proventi del grande riciclaggio, c'era il denaro da reinvestire: un'affare che alla fine è saltato, come ricostruito dal procuratore Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Pierangelo Padova, Gianluca De Leo e Bruno Brucoli quello relativo all'apertura di una serie di supermercati con il marchio Coop nella Sicilia occidentale.

    Per questa ragione sono stati tratti in arresto oggi: Leonardo e Francesco Paolo Palmeri, palermitani di 66 e 62 anni, titolari della società “Grande distribuzione Sicilia srl”, Bartolomeo Anzalone, 60 anni di Palermo, Antonio Vincenzo Lo Piccolo, 62enne di Carini.

    Altro affare è quello relativo alla centrale termoelettrica di Favignana. E' finita ai domiciliari Elisabetta Bonsignore, palermitana, 60 anni, amministratrice della società “Sea, società elettrica di Favignana”. Per alcuni lavori aggiudicati dalla Omnia è finito ai domiciliari Antonino Putaggio, di Mazara. Natale e Giovanni Onofrio Beltrallo, di Campobello di Mazara, 30 e 57 anni titolari della Fb Transport che si sarebbero occupati del servizio di trasporto del carburante, il primo ai domiciliari, il secondo in carcere.

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