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Processo a carico di Maria Angioni per diffamazione, l'esame dell'imputata

di: Redazione - del 2024-09-11

Immagine articolo: Processo a carico di Maria Angioni per diffamazione, l'esame dell'imputata

È stata celebrata oggi 11 settembre nell'aula A del Tribunale di Marsala, udienza del processo a carico di Maria Angioni, il Pubblico Ministero che dal 28 settembre 2004 al maggio 2005 ha indagato sulla 'scomparsa' di Denise Pipitone, la bimba mazarese di poco meno di quattro di cui dal primo settembre 2004 a oggi non si conoscono le sorti.

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  • Il capo di imputazione per la Angioni è diffamazione aggravata ai danni dell'ex Ispettore di Polizia Vincenzo Tumbiolo in servizio nel Commissariato di Mazara del Vallo.

    I fatti risalgono al 27 maggio 2021 quando, nel corso della trasmissione televisiva Mattino 5, la dott.ssa Angioni dichiarava che, nell’ambito delle indagini sulla ricerca di Denise Pipitone, l'allora Ispettore Vincenzo Tumbiolo era stato uno degli uomini delle Forze dell’Ordine che l’1 settembre 2004 si era recato nella palazzina dove abitava Anna Corona sbagliando però appartamento, e sostenendo che ci sarebbero stati gravi errori e omissioni commesse nel corso delle indagini, “così insinuando", afferma la Procura, "nuovamente irregolarità nello svolgimento di tale accesso”.

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  • Le Forze dell’Ordine, qualche ora dopo la scomparsa di Denise, non entrarono nell’abitazione di Anna Corona ma in quella di una vicina di casa; tuttavia, tra quei poliziotti non c'era Vincenzo Tumbiolo dato che, alla data del primo settembre 2004, l'ex Ispettore risultava sospeso dal servizio dal luglio 2002 al 2 febbraio 2005 a seguito di una misura cautelare emessa nell’ambito di un’inchiesta sulla discoteca Planet Sound della quale era titolare proprio la dott.ssa Angioni. L’ex Ispettore sarebbe stato poi assolto.

    Durante il corso delle dichiarazioni spontanee, la Angioni aveva chiesto scusa all'ex Ispettore Vincenzo Tumbiolo sostenendo che il suo obiettivo non era quello di diffamare; a sostegno della sua tesi ha prodotto documentazione consistente in un paio di articoli giornalistici in cui veniva citato l’Ispettore Tumbiolo come presente all'accesso nella casa di Anna Corona, dichiarando di essere stata così indotta in errore, e di non aver cognizione dei particolari per il lungo lasso di tempo trascorso e per la complessità del caso.

    Nell'udienza di oggi 11 settembre era previsto l'esame dell'imputata e l'audizione di due testi, la dott.ssa Laura Cerroni, magistrato che attualmente presta servizio nel Tribunale di Roma, e Antonino Pipitone ex marito di Piera Maggio e padre legale di Denise Pipitone, quest'ultimo teste assente per un difetto di notifica.

    Alle domande del legale difensore che la assiste, avv. Stefano Giordano del Foro di Palermo, la dott.ssa Angioni asserisce che ha svolto funzioni di magistrato presso la Procura di Marsala da settembre 1999 a luglio 2005, che le dichiarazioni rese nel corso del programma televisivo Mattino 5 nella puntata del 27 maggio 2021, sono dovute al fatto che da anni aveva un "fortissimo cruccio relativo alla scomparsa di questa bambina e quando il giornalista Milo Infante mi ha dato la possibilità di parlare sulla vicenda -dice la Angioni- l'ho fatto per cercare di fare uscire dall'oblio tutta una serie di circostanze che ritenevo potessero essere utili per ricostruire la verità di quello che era successo. Questa era la finalità, non quella di danneggiare qualcuno".

    Le frasi incriminate fanno riferimento all'attività investigativa dell'accesso da parte della Polizia Giudiziaria nell'edificio in cui abitava Anna Corona il primo settembre 2004: "Questo episodio è diventato importante -dice la Angioni- soltanto a seguito del processo a carico di Jessica Pulizzi, in cui si è scoperto che in realtà la Polizia Giudiziaria sarebbe entrata nell'appartamento di un'altra persona".
    La Angioni nell'intervista a Mattino 5 aveva dichiarato che sarebbe stato utile fare una chiaccherata con gli uomini che avevano effettuato l'accesso perché, chiarisce oggi in aula, "in realtà in quel verbale relativo a quell'attività, c'è scritto che gli ufficiali di Polizia Giudiziaria erano andati lì non per cercare Anna Corona ma un'altra persona, e nel mio sforzo di cercare la verità -continua la Angioni- avevo interesse che i vecchi protagonisti spiegassero perché stavano cercando quell'altra persona".

    La Angioni non sapeva che l'Ispettore Vincenzo Tumbiolo non aveva partecipato all'attività di indagine relativa all'accesso nella casa di Anna Corona, tuttavia, ne era convinta per tutta serie di elementi di conoscenza tra cui, come detto sopra, gli atti del processo contro Jessica Pulizzi in cui alcuni testimoni avevano cercato di ricostruire chi fosse presente parlando di un Ispettore e "siccome in alcuni articoli si parlava di un Ispettore Tumbiolo (documentazione prodotta dalla difesa, n.d.A.), poi andando a riguardare i verbali del processo, si diceva chiaro che Baldassare Tumbiolo non era Ispettore ma Sovrintendente. Alcuni colleghi, tra cui la dott.ssa Cerroni appena arrivata in Procura a Marsala, mi avevano detto comunque di aver visto -asserisce la Angioni- e di aver parlato con Vincenzo Tumbiolo che diceva che nel periodo in cui era sospeso nel servizio, si stava occupando della vicenda di Denise. Tutti questi elementi messi insieme mi hanno fatto pensare che forse anche l'Ispettore Tumbiolo poteva essere utile per la ricostruzione della verità relativa alla scomparsa di Denise Pipitone".

    La Angioni tira in causa Antonino Pipitone, "una signora, E.T., che conosco soltanto via social -dice la Angioni nel corso del suo esame- mi informò di aver parlato con Antonino Pipitone che io all'epoca non conoscevo, dicendole che il giorno stesso della scomparsa della bimba, Vincenzo Tumbiolo era a casa loro (a casa di Piera Maggio e Antonino Pipitone n.d.A.) e parlava con Piera Maggio e Antonino Pipitone. Grazie a questa signora E.T. sono entrata in contatto con Antonino Pipitone il quale non ricordava con precisione di aver visto Vincenzo Tumbiolo proprio il giorno della scomparsa ma certamente lo vide immediatamente dopo a casa parlare con Piera Maggio".

    Studiando gli atti, la Angioni si è resa conto che non sono indicati i nomi dei funzionari che avevano partecipato all'accesso nella casa di Anna Corona, e anche nel corso del processo contro Jessica Pulizzi, non si ebbe contezza di chi fosse intervenuto, e insiste ancora sul fatto che, intervenendo nella casa di Anna Corona, non fosse stata commessa una leggerezza perchè, a suo dire, stavano cercando un'altra persona il cui nome era scritto in quell'atto.

    La dott.ssa Angioni si è resa conto che a effettuare l'accesso nella casa di Anna Corona è stato il Sovrintendente Baldassare Tumbiolo e non l'Ispettore Vincenzo Tumbiolo, quando comparando gli atti delle indagini preliminari, si è accorta che le sigle apposta nel verbale erano quella di Baldassare Tumbiolo, di Enzo Mazarese e quella di Accomando, e aggiunge di non nutrire alcun sentimento di risentimento nei confronti di Vincenzo Tumbiolo.

    Durante il corso del controesame, la Angioni, rispondendo alle domande del Pubblico Ministero Ignazia Uttoveggio, chiarisce che gli atti li ha avuti dopo le dichiarazioni a Mattino 5, atti del primo processo penale sempre a suo carico per false dichiarazioni ai Pubblici Ministeri, nello specifico nel settembre-ottobre 2021.

    Non ricorda se ha effettuato una chiamata a Baldassare Tumbiolo per chiedere spiegazioni riguardanti l'accesso nella casa di Anna Corona ma chiarisce che a seguito del suo trasferimento a Cagliari, ha mantenuto per un paio di anni rapporti con diversi ufficiali di Polizia Giudiziaria.

    Su Antonino Pipitone che le avrebbe detto di aver visto Vincenzo Tumbiolo parlare con Piera Maggio, contestualizza il fatto nell'arco temporale che va tra l'estate e la fine del 2021 e ribadisce ancora una volta che fu la signora E.T. a dirle che fu Antonino Pipitone a riferire a quest'ultima di aver visto parlare l'Ispettore Tumbiolo con Piera Maggio il giorno della scomparsa della bimba mazarese. La Angioni contattava così Pipitone che confermava parzialmente quanto asserito dalla Angioni non ricordando se il colloquio Tumbiolo-Maggio fosse avvenuto il giorno della scomparsa della bimba o immediatamente dopo, essendo sicuro -avrebbe detto Pipitone alla Angioni- che non era Baldassare ma Vincenzo Tumbiolo.

    Alla domanda del Pubblico Ministero se ricorda di aver fatto riferimento nell'intervista a Mattino 5 alle vicende giudiziarie dell'Ispettore Tumbiolo, la Angioni risponde di non ricordare e di aver saputo recentemente (dal 2021 in poi) che è stato assolto, cosa che ribadisce anche rispondendo alle domande dell'avvocato De Luca, legale difensore della parte civile.

    Su Antonino Pipitone, l'imputata riferisce di avere rapporti di conoscenza personale e di aver fondato nel 2023 con il suddetto un'associazione a tutela e per la ricerca dei minori scomparsi .

    Riguardo la testimonianza della dott.ssa Cerroni, teste della difesa, sostiene che è stata Pubblico Ministero nel Tribunale di Marsala dall'ottobre 2003 all'agosto del 2010, e che ha avuto modo di conoscere la dott.ssa Angioni già in servizio all'epoca del suo insediamento.

    A proposito della vicenda Denise Pipitone e relativa all'Ispettore Vincenzo Tumbiolo, ricorda di aver sentito il cognome in quanto un cognome tipico della zona ma di non conoscerlo personalmente e non ricorda di averne parlato con la dott.ssa Angioni.

    All'epoca dei fatti della scomparsa della scomparsa di Denise Pipitone, era in ferie; non era titolare dell'indagine all'epoca dei fatti in cui se ne occupava la dott.ssa Angioni e di aver preso in carico l'indagine nel periodo che va tra il 2008-2009, quindi, a suo dire, non c'era motivo di parlarne con la Angioni alla luce del fatto che le indagini erano segrete e si lavorava a un ritmo serrato. Avendo ascoltato un numero considerevole di imputati e indagati, non ricorda di aver sentito come testimone Tumbiolo Vincenzo, ma non lo esclude.

    Alla domanda del giudice Bruno Vivona se ricorda se la Angioni ebbe mai a dirle, riguardo Pietro Pulizzi, Anna Corona, Jessica Pulizzi, in relazione all'ambito investigativo della scomparsa di Denise Pipitone "di stare attenta a certi esponenti delle Forze dell'Ordine che in quel momento potevano avere problemi con la giustizia", la dott.ssa Cerroni ribadisce ancora una volta che gli allora inquirenti, tra cui il Pubblico Ministero Luigi Boccia, il Procuratore Antonino Antonino Silvio Sciuto e l'allora P.M. Maria Angioni, non avrebbero avuto motivo di parlarne con lei in quanto non era titolare dell'indagine.

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