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Domani a Partanna vivrà il ricordo di Rita Atria

del 2012-07-24

A Partanna il  26 luglio l'Associazione Libera ricorderà Rita Atria. Dopo vent'anni infatti verrà deposta la lapide con la foto e all'evento sarà presente don Luigi Ciotti, Presidente di Libera.

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • PROGRAMMA :

     ORE 17.00 CORTEO PER LE VIE DELLA CITTA' VERSO IL LOCALE CIMITERO  ORE 17.30 SCOPERTURA LAPIDE al cimitero (la stessa identica copia di quella posta 20 anni fa e poi distrutta)  ORE 19.00 MESSA in Chiesa Madre di Partanna celebrata da Don Luigi Ciotti e dal Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo Mons. Mogavero  ORE 21.30 MUSICA IN "PIAZZA FALCONE E BORSELLINO" A PARTANNA

    Al ventennale di Rita Atria saranno presenti amici dei Presidi disseminati in tutta Italia, i ragazzi del Campo Lavoro "estate liberi" di Castelvetrano, varie associazioni, ecc..

    Rita Atria nasce da una famiglia mafiosa a Partanna (TP), il 04/09/1974. A undici anni perde il padre Vito, mafioso della famiglia di Partanna, ucciso da "cosa nostra". Sono gli anni dell'ascesa dei corleonesi e della seconda guerra di mafia.

    Alla morte del padre, Rita si lega ancora di più al fratello Nicola ed alla cognata Piera Aiello (la quale ha sempre contestato al marito Nicola le frequentazioni).
    Nel giugno 1991 Nicola Atria verrà ucciso dai mafiosi. Sua moglie Piera Aiello decide dunque di collaborare con la giustizia.

    Rita Atria, a soli 17 anni, nel novembre 1991, decide di seguire le orme della cognata, cercando, nella magistratura, giustizia per quegli omicidi, raccontando tutto ciò che vedeva e sentiva in casa propria e raccontando tutto ciò di cui era a conoscenza all'allora Procuratore Capo di Marsala, il giudice Paolo Borsellino al quale si legò come ad un padre.

    Piera e Rita sono due donne innocenti che decidono con coraggio di dissociarsi dal sistema criminale in cui si ritrovano.
    Alla notizia dell'uccisione il 19 luglio 1992 di Paolo Borsellino, una settimana dopo il 27 luglio 1992, Rita deciderà di lasciarsi cadere nel vuoto dal settimo piano in Viale Amelia a Roma , località segreta dove si trovava secondo il programma di protezione per i Testimoni di Giustizia.

    Queste le parole riportate nella pagina Facebook dedicata all'evento commemorativo.

    "Ora che è morto Borsellino, nessuno può capire che vuoto ha lasciato nella mia vita.
    Tutti hanno paura ma io l'unica cosa di cui ho paura è che lo Stato mafioso vincerà e quei poveri scemi che combattono contro i mulini a vento saranno uccisi.
    Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c'è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarsi.
    Borsellino, sei morto per ciò in cui credevi ma io senza di te sono morta
    ".
    RITA ATRIA
     

    Il gesto di Rita rappresenta non solo la sofferta rottura con una cultura, con una mentalità, quale quella mafiosa (come per Peppino Impastato), ma si spinge anche alla drammatica denuncia delle persone a sè care, i propri familiari e parenti.

    Le conseguenze della sua decisione le erano ben chiare e sapeva a cosa andava incontro. 

    Malgrado la sua giovanissima età non si è sottratta all'impegno che oramai si era assunta.

    VENT'ANNI dopo vorremmo dire ai partannesi, che noi stiamo dalla parte di Rita, che la riteniamo tra le persone migliori che quella città abbia mai avuto. Che le riconosciamo il merito di avere permesso di sollevare il velo che tentava di coprire il verminaio di intrecci politico-mafioso.

    VENT'ANNI dopo desideriamo parlarne assieme ai partannesi (e non solo) per comprendere il valore della scelta compiuta da Rita.

    La nostra presenza è un dovere verso Rita e un segnale per una riflessione condivisa con la città di Partanna.

    Non abbiamo bisogno di dirvi quanto sia, quindi, importante la presenza di ciascuno... e, vi preghiamo, fatevene promotori. Allargate l'invito, fate partecipare quanti più amici potete.

    Grazie

    "Forse un mondo onesto non esisterà mai, ma chi ci impedisce di sognarlo? Forse se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo".

    RITA ATRIA

    A tal riguardo anche il Preside Fiordaliso invia alla Redazione una nota:

    "Rita Atria ha scelto di stare da una parte, la parte dei giusti, consapevole dei rischi a cui andava incontro. E’ un esempio da additare alle nuove generazioni che cercano uno scopo e un significato alla loro vita, sballottata tra miti insignificanti e ideali fasulli. Il verbo ricordare, nel suo significato etimologico, vuol dire riportare al cuore, vera sede della conoscenza profonda per gli antichi. Oggi, a vent’anni dalla sua morte, dobbiamo riportare al cuore Rita, ridonando nuova vita agli ideali e ai valori per cui è vissuta ed è morta".

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