Gruppo di alunni della scuola Media Radice- Pappalardo alla scoperta delle bellezze di Castelvetrano
di: Prof.ssa Francesca Mandina - del 2015-06-15
Un gruppo di alunni della scuola Media Radice- Pappalardo hanno visitato il centro storico di Castelvetrano. Oggetto di studio anche la Chiesa Madre di Castelvetrano, dedicata alla Madonna dell’Assunta, realizzata nel ‘500 unendo due preesistenti edifici, chiesa di Santa Chiara e Cappella di san Giorgio. La facciata richiama quelle di epoca medievale con portone singolo, due ordini e rosone un interno a pianta basilicale, di stile normanno, con tre navate.
Entrano i ragazzi e tutti alzano lo sguardo su per ammirare le bellissime decorazioni, i meravigliosi stucchi del grande artista Gaspare Serpotta, le tele del Ferraro, il quadro della Madonna col Bambino, il coperchio ligneo scolpito del fonte battesimale, la statua in marmo di raffinata scuola del Gagini, raffigurante la Madonna del Giglio (1570).
Si sa,verso la metà del secolo scorso, si pose mano ad un lavoro di restauro della chiesa, il cui obiettivo fu quello di rimuovere quanto di seicentesco essa conteneva per privilegiarne i contenuti rinascimentali. Cio' perché il Barocco era ritenuto epoca di decadenza, mentre il Rinascimento era inteso come età del fulgore delle arti. Fra le opere di quell'epoca interessanti gli stucchi della cappella della Maddalena di Tommaso Ferraro (secolo XVI).
Da questo ambiente cosi' suggestivo della Castelvetrano antica si scende poi giù nelle cripte e uno studioso spiega ai miei alunni che recenti lavori di manutenzione al pavimento hanno messo in luce quattordici cripte di cui si si conosceva l’esistenza di alcune. Infatti, come si evince da testamenti rinvenuti in atti notarili dei secoli scorsi, alcune cripte costituivano la sepoltura degli ascritti alle varie confraternite, come quella del SS.mo Sacramento o dei S. Crispino e Crispiniano, sotto le omonime cappelle. La prima, cui si accede attraverso un’ampia scala, si apre sotto l’antica chiesa di S. Chiara, sede della compagnia ,con una volta a vela . Si vedono una nicchia, dove rimangono tracce di un affresco rappresentante la Crocifissione e poi a destra un essiccatoio e alcuni loculi. Interessante la cripta del clero, scoperta, quasi casualmente abbattendo un muro divisorio di un’altra sepoltura , poi una serie di piccoli stalli di gesso, lo scolmatoio, collegato ad una canaletta, destinato all’essiccazione dei cadaveri. Notizia davvero interessante.
Inoltre i ragazzi apprendono che in appositi incavi alcune targhette di terracotta tramandano i nomi dei sacerdoti ivi sepolti. Sul pavimento poi si legge questa iscrizione di maiolica: “HIC ADEST CEMETERIUM CLERI IN QUO IACENT MULTA CORPORA SACERDOTUM SACRORUMQUE MINISTRORUM AC ETIAM CLERICORUM “.
Ma ,attorno alla prima botola, dice Roberto, cosa c’ è scritto? Ecco, si legge: “DIGNITAS NON MIHI SUBDITA” . Questa scritta va proprio immortalata dagli alunni con una bella foto. Un’ altra notizia misteriosa per i ragazzi che ascoltano con attenzione .
Sotto la navata mediana, al centro delle due porte laterali con loculi scavati nella roccia tufacea, ci sono due cripte, poste rispettivamente in corrispondenza delle cappelle della Maddalena e dello Spirito Santo.
La prima doveva appartenere alla famiglia Tagliavia, poiché si pensa che in essa è stato rinvenuto un angelo di pietra, sormontante un teschio e sorreggente uno scudo di pietra con la palma, stemma della famiglia. Soddisfatti gli alunni che anche quest’ anno hanno lavorato intorno al progetto “ Mistero- storia –armonia della mia terra “, convinti sempre più che i beni storici e artistici sono un patrimonio che va recuperato , valorizzato e reso fruibile.