La Festa dei Morti tra pupi di zucchero, frutta marturana e il ricordo dei tempi passati
di: Elio Indelicato - del 2012-11-02

Li pupa di zuccaru e la frutta di marturana. Erano questi i regali che di solito portavano i “morti” ai ragazzini che si erano comportati bene durante l’anno. Ed in effetti la festività e la commemorazione dei defunti qualche decennio fa, aveva per i ragazzi di allora un “sapore” speciale.

Ricordo l’emozione della vigilia della festa e le mie domande insistenti ai miei genitori per sapere se potevo “sperare” o meno. Oltre ai frutti di martorana le famiglie un po’ benestanti facevano trovare anche i regali. Si iniziava quindi la mattina a cercare dietro le porte, sotto i letti, dentro gli armadi e grande era l’emozione quando trovavo un giocattolo che avevo desiderato tanto e la gioia di mostrarlo ai genitori era tanta che gli stessi si “compiacevano” con i defunti per avere esaudito il desidero del figlio. Alle 9 circa, si andava al cimitero per il ringraziamento ai defunti, mi vestivo di festa, e si partiva. Non sapevo a chi ringraziare prima davanti il monumento, ma finivo per baciare tutte le foto per una improvvisata “ par condicio” .La stessa cosa facevo a Sciacca dove era sepolto mio nonno Alfonso dove andavo il giorno della festa di tutti i Santi.
La cosa che ricordo con piacere, ed avevo allora circa 14 anni, era la raccolta della cera al cimitero che poi andavo a vendere a venti lire circa al chilo ad un commerciante di cera, che non ho mai saputo cosa ne facesse. Dopo aver fatto il mio dovere di andare a trovare i parenti con i fiori in mano, i miei genitori mi lasciavano un po’ libero ed allora mi univo con dei compagni di scuola e cominciavamo a girare tutto il cimitero a raccogliere cera già liquefatta e fredda che mettevamo dentro a dei sacchetti. Qualcuno di noi arrivava persino a “ rubare” qualche cero votivo ancora acceso ricevendo i rimproveri non proprio affettuosi dei parenti del defunto. Alla fine riuscivo a fare 150 lire, una somma che mi consentiva di comprare qualche cosa. Forse era il mio primo stipendio da bambino, che mi ha comunque fatto capire che solo il lavoro porta soldi. Erano altri tempi che comunque ricordo e rimpiango. Era la festa dei morti a Castelvetrano
