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Su Amazon il lancio del nuovo romanzo di Giuseppe Genna “Volare per Vivere” nell’ambito di un progetto di beneficenza

del 2020-07-11

Immagine articolo: Su Amazon il lancio del nuovo romanzo di Giuseppe Genna “Volare per Vivere” nell’ambito di un progetto di beneficenza

Giuseppe Genna presenta il suo nuovo romanzo “Volare per Vivere”, la cui promozione avrà luogo su Amazon dal 18/07/2020 al 22/07/2020.  Il libro sarà scaricabile in maniera completamente gratuita, date le finalità benefiche e senza alcun scopo di lucro dell’evento.

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  • La storia racconta di un uomo di umili origini siciliane, Settimo Lampasona il quale era, suo malgrado, affiliato alla mafia. Ricopriva il posto di direttore della filiale di Lecco di una prestigiosa banca che operava in tutto il territorio della Lombardia.

    Spesso nella segretezza del suo ufficio leggeva i “pizzini” che da Palermo il padrino Stefano De Salvo, grazie ad uno dei suoi più stretti collaboratori, gli mandava per definire importanti affari finanziari che “Cosa nostra” gestiva per riciclare denaro sporco.

    Tutto sembrava andare a gonfie vele, fino a quando un giorno la sua vita venne stravolta da una serie di eventi che da lì a poco fecero riflettere Settimo sulla sua condizione umana intrisa nella colpa e immersa nel male.

    Da questo suo irrequieto stato d’animo che a volte sfiora il limite della pazzia e del suicidio ne nasce un’avvincente storia che oltrepassa il confine del reale, per raccontare un uomo che cambia nella vita ma anche nello spirito.  

    Sinossi:

    Settimo Lampasona nasce a Sciacca da un’umile famiglia di pescatori, all’età di undici anni viene cresimato da un boss della mafia palermitana: Stefano de Salvo. Dopo la Laurea, con l’aiuto di questo, inizia la sua brillante carriera nelle banche fino a ricoprire la carica di direttore in un prestigioso istituto di credito alle imprese di Lecco.

    Dopo questa agognata promozione la vita di Settimo sembra raggiungere l’apice del successo, anche se sempre in stretta correlazione col padrino che da Palermo, tramite alcuni “pizzini’’, gestiscono una congrua attività di riciclaggio.

    L’esistenza di Settimo però, proprio in quei giorni, è destinata ad essere sconvolta: nel giorno più buio della sua vita scoprirà l’infedeltà della moglie e verrà a conoscenza della morte per overdose di Jacopo, suo unico figlio.

    La grande delusione provocata dal tradimento della moglie, il dolore causato dalla morte del figlio ed il  grande senso di colpa per la consapevolezza di essere stato lui stesso l’artefice di cotanta tragedia, fanno sprofondare Settimo in una grande crisi esistenziale, rifiutando con grande fermezza l’invito del Padrino a riprendere la sua vita di sempre;  finalmente capisce che proprio quell’uomo è stato la causa del suo male e non vuole più ascoltarlo, rimanendo impassibile anche alle sue minacce.

    Settimo oramai abbandonato da tutti tenta il suicidio nella stazione di Lecco dove però viene salvato grazie all'intervento di una studentessa. Dopo poco tempo però riprova nuovamente a porre fine a quel che rimane della sua vita dove il rimorso e la solitudine sono divenute oramai le sue uniche compagne.

    Questa volta però sarà un uomo di nome Uriel a dissuadere Settimo dalla sua inequivocabile intenzione di lanciarsi da quell'alto precipizio del monte Coltiglione. Parlandogli di salto col parapendio lo convince difatti a lanciarsi in un altro modo, in un altro posto ma legato ad una vela. Lui stesso si propone di insegnargli questo sport estremo che presto diventerà la passione di Settimo, ne seguiranno settimane di sfrenato divertimento all'insegna di tanto rischio ma anche di tanta voglia di vivere, facendo nascere così tra i due una grande e sincera amicizia.

    Un giorno durante un rischioso lancio dal monte Brento però qualcosa andrà storto: il paracadute sabotato di Settimo non si aprirà e questo causerà la caduta senza alcuna speranza, ma l’abbraccio forte di Uriel eviterà lo schianto.

    Settimo, stupefatto, capirà che il suo amico non è un uomo come tanti, ma un angelo che lo ha appena salvato da una morte sicura. Le sue parole gli daranno speranza, la sua celestiale saggezza lo solleverà dalla sua profonda angoscia.

    Da allora Settimo non solo acquisterà nuovamente la forza di vivere ma riscatterà anche la sua esistenza, dimostrando grande coraggio e fierezza nel denunciare tutte le malefatte del padrino e dell’intera famiglia malavitosa che ha fatto di lui stesso un uomo assoggettato a cosa nostra.

    La sua vita ora è diversa, ed anche se ferita, finalmente è degna di essere vissuta, per tanto, vincendo qualsiasi paura decide di abbandonare la città in cui finora ha vissuto agiatamente per ritornare nella sua amata Sciacca, alle sue umili origini di pescatore da cui era sempre fuggito.

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