"A Partanna da 930 anni". Giuseppe Grifeo e la promessa della “Nova enciclopedia" su Rete 4

In qualità di appartenente a una delle più antiche famiglie nobili d’Italia, e come giornalista, il Principe Giuseppe Grifeo di Partanna ha preso parte alla trasmissione Forum, condotta da Barbara Palombelli su canale 5, e non ha perso l’occasione per poter parlare di Partanna. 930 anni non si possono cancellare: “la culla della radici” (Partanna) è nel cuore.

E benchè, la puntata parlasse di eredità e titoli, i Grifeo non hanno mai avuto litigi per queste cose: il senso e l’unione della famiglia sono sempre stati caposaldi. Così ci racconta Giuseppe Maria Salvatore Grifeo, al telefono della nostra redazione.  

Nato a Catania, dopo vari spostamenti, ha vissuto a Roma. Il padre era costretto a viaggi per il suo lavoro all’Ispettorato della banca del lavoro.

Nonno Peppe – dice il principe – gli raccontava spesso di come fosse il castello. Poi, la nascita del sito web sui Grifeo, e il contatto con il Dott. De Gennaro, allora assessore, riportano il nostro principe a Partanna. Il legame atavico è diventato parte fondamentale della sua vita.

E alla domanda “Lei si sente partannese?”, risponde: “Io mi sento del tutto partannese”.  

Un uomo “cortese”, colto e umile. Lustro da entrambi i lati, principe e nipote del filosofo e storico crociano, Salvatore Geraci, Giuseppe Grifeo è un giornalista che si occupa anche di gastronomia.

E quella partannese gli interessa molto, tanto da portar giornalisti e curiosi ad assaggiare le nostre specialità: la “cipudda partannisa” per esempo.   Si ricerca la “tipicità”, la “particolarità”. Giuseppe Grifeo si è ripromesso di richiamare l’attenzione su Partanna, al di la della provincia e della Sicilia. Auspica che la Chiesa Madre venga presto rifinita.  

Chiediamo cosa pensa dell’accoppiata del biglietto del Castello con il parco archeologico di Selinunte: “Per me non è cosa nuova – dice, a Roma succede per molti siti, e ciò rappresenta una spinta in più. Partanna è collocata in un centro nevralgico, tra Selinunte, Mazara.

“In Contrada Stretto, c’è bisogno di investire da capo.

Il percorso lungo il fossato ha bisogno di essere rinnovato” ci racconta, in quanto durante una visita, si è reso conto dei molti incendi di natura dolosa, e di quanto ancora ci sia da studiare. Infatti, oltre a valorizzare Partanna, “occorre interessare enti preposti e finanziatori” al sito, perché esplorato ancora soltanto per il 5%.  

Parliamo di un vero e proprio “volano economico”, attraverso il turismo, l’enogastronomia e il turismo accessibile a qualsiasi turista: questo è ciò che idealizza il principe, e che intende promuovere.

Ci annuncia che nel 2016, ci sarà nuovamente la Grande Cena del Grifone, e infine gli chiediamo della sua partecipazione al gruppo “Sei di Partanna se”, “Partanna mpinta a mala banna”.

Esprime forte rammarico per non aver potuto mostrare la copertina della “Nova enciclopedia partannisa” – scritta dal gruppo - durante la trasmissione, per motivi di scaletta.

Però, ci annuncia che sarà presto di nuovo ospite della Palombelli, e non potrà esimersi dal mostrare questo esempio semplice, a mezzo stampa, della “voglia di essere comunità e insieme famiglia” e della “realtà attuale e del passato”.

I partannesi dice, “sono un tipo diverso di popolazione”, c’è inventiva, intenzione, come pochi altri esempi in Italia. I ‘vecchi’ valori sono da tramandare, soprattutto ai giovani.  

“L’unica via per riuscire nella vita è avere una forte famiglia alle spalle e tenerci” – conclude – e non forte, in senso economico.