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Da CVetrano a New York passando per Roma e ballando con Elisa e Laura Pausini. Storia di Mikael Pasini

di: Indelicato Federico Pier Paolo - del 2018-06-14

Ha soli vent'anni Mikael Pasini, di Castelvetrano, ma la sua passione per la danza lo ha già portato in giro per l'Italia e, adesso, anche per gli Stati Uniti. Un orgoglio per la comunità castelvetranese intera, e una fonte di ispirazione per tutti coloro che stanno inseguendo i loro sogni. Noi di Castelvetranonews.it lo abbiamo raggiunto ed intervistato, per farci raccontare le grandi emozioni e le immense soddisfazioni che l'amore per la danza ha portato nella sua vita.

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  • Mikael, quando è entrata nella tua vita la danza?

    Ho iniziato a studiare danza in modo dilettante all’età di quattro anni. I miei genitori pensavano che fosse solamente un sogno infantile che sarebbe poi svanito. Ma per me è stato diverso: crescendo, la danza è diventata parte della mia vita. Così, all’età di undici anni, ho supplicato i miei di iscrivermi in accademia a Trapani, e all’età di quattordici anni mi sono trasferito, da solo, a Roma per proseguire gli studi senza, ovviamente, tralasciare scuola.

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  • Un grosso sacrificio per un ragazzo così giovane…

    Sì. È stata un'adolescenza faticosa, seguire le lezioni a scuola la mattina e i corsi di danza nel pomeriggio fino a sera tardi è stato molto duro. Nonostante ciò ho cercato di fare il mio meglio per ripagare i sacrifici dei miei genitori.

    A Roma sono cresciuto tantissimo, e lavorare con molti grandi artisti (Elisa, Laura Pausini con House Party, Giuliano Peparini con Amici) mi ha spinto a puntare sempre più in alto. Fino a quando ad agosto ho avuto una proposta: quella di venire qui a New York per entrare a far parte in una delle scuole più note, la “Peridance Capezio Center”, che mi ha anche permesso, ad ottobre, di girare gli Stati Uniti, dal Texas alla Pennsylvania, per fare spettacoli con la compagnia della scuola. Inoltre ho preso parte come ballerino ad un concerto di un cantate israeliano al King's Theater a New York, e ad un evento di Vogue.

    Una vita però piena di soddisfazioni. Devi a qualcuno il tuo successo?

    Certo. Se sono arrivato fino a qui è grazie a Dio perché a volte molte cose impossibili sono diventate possibili. Inoltre, sono molto grato alla mia famiglia, per i sacrifici di mio padre e per il supporto di mia madre e dei miei fratelli. Il supporto della mia famiglia è stato fondamentale.

    I tuoi genitori hanno da subito sostenuto le tue scelte?

    Inizialmente papà non era molto convinto della mia decisione, però pian piano, anche grazie all’aiuto di mamma ,siamo riusciti a fargli capire che questo era ciò che volevo tantissimo. Adesso è il mio fan numero uno!

    Come ti trovi in America?

    In America mi trovo benissimo. Vivo con due ragazzi italiani. Ammetto che i primi giorni qui sono stati davvero traumatici, soprattutto a causa del fuso orario, del cibo, del clima. 

    Separarsi dalla Sicilia sarà stato difficile. Ci torni spesso?

    In Sicilia non torno spesso. Anche quando ho vissuto a Roma sono venuto pochissime volte. Però il mio cuore è sempre lì! Adesso il mio obiettivo è far venire i miei genitori in America il prossimo anno, perché non sono ancora venuti.

    E se ti chiedessero di esibirti qui nella tua terra natìa?

    Se ne avessi l’opportunità, ammetto che mi farebbe tantissimo piacere.

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