Da CVetrano a Roma tra dermatologia, docenze e prestigiose riviste internazionali. Intervista al Dott. Carlo Mattozzi
del 2016-08-17
“Il medico dovrebb’essere sacerdote e magistrato e oratore e milite nel suo ministero; pietà, sapienza, coraggio, eloquenza”. Lo scriveva tanti anni fa il prestigioso scrittore e linguista italiano Nicolò Tommaseo. Espressione attuale e sintesi delle importanti aspettative e responsabilità che un medico è chiamato a soddisfare e assolvere.
Per un dermatologo, giovane come nel caso che ci apprestiamo a raccontare, le conoscenze dell'apparato cutaneo, e delle sue patologie, si uniscono alle conoscenze di tipo internistico, reumatologico, immunologico, genetico, neurologico ed endocrinologico.
Tutte caratteristiche, queste, di una persona che, nonostante i suoi 34 anni, ha da tempo avviato un percorso brillante in tutta Italia e non solo nel campo della dermatologia.
Stiamo parlando del medico castelvetranese Carlo Mattozzi il quale, dopo una brillante parentesi universitaria, ha continuato ad affinare le proprie conoscenze conseguendo un Dottorato di Ricerca in Dermatologia, Chirurgia Plastica ed Anatomia, effettuando varie pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche.
Abbiamo rivolto una serie di domande al giovane medico, che svolge la sua professione tra Castelvetrano e Roma, per saperne di più della sua carriera lavorativa sempre più proiettata verso prestigiosi obiettivi professionali.
Carlo, diventare un medico era il tuo sogno da piccolo? Pensi che nella tua scelta abbia influito il fatto che tuo padre svolge la stessa professione?
"Ho sempre voluto fare il medico, non mi sono mai visto in altre vesti, scelsi addirittura il Liceo Scientifico dato che il pre-esame in medicina era basato principalmente su domande a carattere scientifico. Non ho mai avuto pressioni da parte di mio padre sulla scelta della mia professione, se ci dovesse essere stata un’influenza probabilmente è stata inconscia, magari una forma di stima ed emulazione nei suoi confronti".
Hai conseguito che tipo di maturità? Come mai la scelta di trasferirti a Roma per proseguire i tuoi studi?
" Ho conseguito la maturità Scientifica nel Luglio 2000, la scelta di Roma è stata casuale, avevo programmato di fare il pre esame in due università: la prima il Campus Biomedico di Roma, dove poi sono entrato; l’altra l’università di Palermo. Nella prima il pre-esame veniva effettuato alcuni giorni prima del concorso nelle altre università e provai per avere un’opportunità in più, al campus entrai ed il concorso statale fu rinviato di un mese, così scelsi di iscrivermi a Roma, dove poi mi sono laureato nel 2006".
Ripercorriamo brevemente la tua carriera accademica, disseminata di lode.
"Diplomato nel Luglio 2000, comincio la facoltà di medicina e chirurgia al Campus Biomedico di Roma nel settembre 2000, mi laureo in quella università nel Luglio 2006, mi abilito nel Febbraio 2007 e nel Luglio 2007 entro nella scuola di specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell’università “Sapienza” di Roma nel policlinico universitario dell’ospedale Umberto I di Roma. Mi specializzo nel luglio 2011 e nell’ottobre 2011 comincio il Dottorato di Ricerca in Dermatologia, Chirurgia Plastica ed Anatomia; conseguo il dottorato nel maggio 2015 e nello stesso anno vinco il mio primo assegno di ricerca all’università Sapienza di Roma dove mi occupo di ricerca nell’ambito della psoriasi, lo stesso assegno mi è stato rinnovato l’anno successivo".
La scelta dopo il dottorato, di virare più verso la dermatologia da cosa è stata dettata?
"In realtà prima del dottorato mi sono laureato nel 2006 e successivamente specializzato nel 2011. La scelta di specializzarmi in questa branca è dovuta al fatto che il dermatologo tratta le patologie cutanee che nella stragrande maggioranza dei casi sono dei “campanelli d’allarme” di patologie di carattere sistemico, in pratica la cute è una sorta di organo “spia” di patologie d’interesse internistico.
Tramite questa branca si può praticare la dermatologia medica, quella chirurgica ed anche la medicina estetica. Inoltre, il dermatologo ha il vantaggio di vedere la patologia direttamente senza l’ausilio (nella stragrande maggioranza dei casi) di particolari indagini strumentali.
In più anche il vissuto della malattia del paziente dermatologico è diversa in quanto spesso può coinvolgere la sfera emotiva con un’alterazione anche della percezione del proprio corpo.
Nell’ambito del dottorato di cosa ti sei occupato in particolare?
"Ho finito il dottorato nel 2014 e conseguito il titolo nel Maggio 2015 presso l’università “Sapienza” di Roma, la dizione del dottorato è la seguente: Dottorato in Dermatologia, Chirurgia Plastica ed Anatomia; in particolare mi sono occupato di chirurgia dermatologica e dal punto di vista della ricerca principalmente di Psoriasi in particolare ho studiato il ruolo del linfociti T regolatori (Treg), delle cellule Natural Killer (NK) e del ruolo della vitamina D nella regolazione sia del sistema immunitario, che della barriera cutanea, che è di fondamentale importanza per la modulazione dello stato infiammatorio della cute e di conseguenza della psoriasi".
La psoriasi è diffusa ma reputi sia ‘sconosciuta’ e si attribuiscano i disturbi a qualche altra patologia?
" La psoriasi è una patologia abbastanza diffusa, ha una prevalenza di circa il 3% della popolazione generale, ma probabilmente questo è un dato sottostimato dato che molte forme sono talmente lievi che i pazienti non fanno nemmeno ricorso alle cure mediche.
Fortunatamente non è una patologia sconosciuta, ma spesso delle forme lievi possono essere misconosciute o diagnosticate in altro modo".
In merito ai melanomi, è vero che anche gli animali possono esserne affetti?
"Si, esistono anche i melanomi degli animali. C’è anche una variante umana di melanoma definita “animaltype”, il cui quadro istopatologico rassomiglia a quello del melanoma degli equini, tra l’altro è una variante rara a prognosi migliore rispetto al melanoma classico".
Sei stato anche aiuto docente presso alcuni corsi presso La Sapienza. Come reputi questa esperienza?
"Si, faccio lezione nei corsi di laurea di medicina e chirurgia e di odontoiatria e protesi dentaria all’università “Sapienza” di Roma. E’ un’esperienza molto più formativa di quanto pensassi, la docenza non è semplice, non è facile essere chiari e soprattutto attrarre l’attenzione degli studenti, soprattutto quando si affrontano delle tematiche difficili e spesso non gradite da chi probabilmente sceglierà altre strade rispetto alla dermatologia".
Ci citi alcune delle pubblicazioni più rilevanti di cui sei autore, e alcuni nomi delle riviste specializzate nazionali ed internazionali in cui sono stati pubblicati tuoi contributi?
"Ho più di 40 pubblicazioni su riviste internazionali, quelle più importanti concernono la psoriasi, ho pubblicato sullo “European Journal of Dermatology”, su “Dermatology”, sull’ “International Journal of Dermatology”, sul “The Journal of Dermatology” ed altre riviste tutte indicizzate su pubmed (US National Library of Medicine) e con Impact Factor".
Sei stato anche in tv spesso, per dare i tuoi pareri d’esperto. Come reputi questo “servizio” del medico oggi a portata del paziente anche in questo modo?
"Si, ho partecipato ad alcune trasmissioni televisive, reputo questo servizio molto utile soprattutto per sensibilizzare la gente nei confronti di alcune tematiche poco conosciute, dando delle indicazioni per prevenire alcune patologie cutanee."
Medico, ricercatore, docente, relatori a numerosi congressi in Italia e all’estero. In quale di queste figure ti senti più “a tuo agio”? o sono esse complementari?
"Sono tutte figure complementari, mi sento più “a mio agio” nelle vesti di medico, è quello per cui ho studiato e che mi da più soddisfazioni".
Come mai, malgrado tu viva di fatto più a Roma che qui, ricevi in ambulatorio anche a Castelvetrano e sei iscritto all’ordine della provincia di Trapani?
"Ho voluto mantenere il contatto con la mia terra e spero un giorno di tornare in pianta stabile in Sicilia, anche se le opportunità lavorative scarseggiano".
Quanto sei attaccato a questa terra? Con quale cadenza ritorni?
"La Sicilia per i siciliani è tutto, non riusciamo mai a staccarci dalla nostra terra, torno in media 2-3 volte al mese".
Paragoni Roma- Castelvetrano, se è possibile farne, cosa differisce intanto nel campo medico e della salute in genere.
"Dal punto di vista medico e della salute Roma offre più opportunità formative, di carriera e ti permette di confrontarti con delle realtà più stimolanti rispetto a quelle presenti a Castelvetrano, ma è ovvio dato che mi chiedete un paragone tra una capitale europea ed una cittadina di provincia; sarebbe lo stesso per qualsiasi altro posto."
Cosa ti manca della Sicilia quando sei a Roma?
"A Roma mi manca la famiglia, gli amici di una vita, le abitudini siciliane, il cibo, il calore della gente".
Cosa vuoi dire ai maturandi e i giovani castelvetranesi che hanno dei sogni troppo “grandi” per questa regione che ha bisogno di una riscossa indubbiamente: lasciare la terra natia è indispensabile per il successo e la realizzazione?
"Un consiglio che posso dare è quello di cercare di realizzare i propri sogni in qualsiasi parte del globo terrestre, purtroppo è vero che per certi aspetti la nostra terra ed in genere l’Italia offre di meno rispetto ad altre nazioni, ma spesso si esaltano coloro che si realizzano in contesti più agevoli e non invece chice la fa nonostante le difficoltà che si incontrano nel nostro paese.
Non credo sia indispensabile lasciare la terra natia per il successo e la realizzazione, poi è ovvio che quest’affermazione è relativa al tipo di carriera che si vuole intraprendere."
Sei consapevole infine, d’aver raggiunto a soli 34 anni traguardi molto alti, con molta umiltà?
"Ho fatto solamente ciò che volevo fare, non mi sento realizzato o arrivato; ogni giorno imparo qualcosa e questo processo di formazione continua richiede sacrifici ed uno studio continuo. Ci vuole molta umiltà in questo lavoro anche perché non tutto ciò che si studia è necessario per svolgerlo al meglio, ci vuole anche molta umanità ed un’elevata capacità d’ascolto anche per curare e/o gestire le patologie nel loro insieme"
L''augurio che rivolgiamo a Carlo è di ottenere sempre più riconoscimenti a livello mondiale per rafforzare l'idea di quanto Castelvetrano sia piena di giovani talentuosi che portano in alto la nostra cittadina in tutto il mondo.