Un giovane palermitano inventa le ferrovie del futuro e "conquista" l'America
(fonte: ilsole24ore.it) - del 2018-01-09
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Il primo cliente vale 75 milioni di euro. Forse un record assoluto per una start-up, anche se l’importo è distribuito nell’arco di 15 anni. Ma a prescindere dall’effetto “Guinness”, per Greenrail la prima commessa rappresenta comunque una svolta, l’approdo sul mercato dopo anni di ricerca, sperimentazioni e certificazioni. Fondata nel 2012 da Giovanni De Lisi, l’azienda ha puntato le sue carte sulla sostenibilità, ideando una traversa ferroviaria ad elevate prestazioni e lunga durata, realizzata però con materiali di riciclo: pneumatici e plastica.
L’accordo appena chiuso negli Stati Uniti (concessione di licenza di brevetto e del marchio, trasferimento di know-how, progettazione e fornitura degli impianti industriali) vale 26 milioni di euro, che salgono a 75 tenendo conto delle royalties ottenute sulle future vendite. Ad acquistare è SafePower1, società creata da imprenditori e investitori Usa per produrre e commercializzare i prodotti Greenrail inizialmente in cinque stati. «Dagli investitori sentivo dire spesso di noi: “bella azienda, ma non fatturano” - spiega Giovanni De Lisi - e in effetti abbiamo a lungo sofferto per finanziare la nostra ricerca. Adesso si cambia decisamente passo, e le stime che abbiamo fatto per il contratto Usa sono persino prudenziali: i compratori hanno già trattative aperte per 1800 miglia di rete». Il mercato potenziale negli Stati Uniti è in effetti ampio, stimato oggi tra i 15 e i 25 milioni di traverse all’anno per la sola manutenzione della rete esistente, che saliranno a 100 milioni tenendo conto degli investimenti futuri. Domanda su cui si inserirà la produzione del nuovo impianto di Chicago, operativo da fine 2018, in grado di realizzare fino a 600mila traverse l'anno. Che probabilmente non sarà l’unico. «Con un modello di business analogo - aggiunge De Lisi - abbiamo trattative avanzate in Cina, Arabia Saudita e Francia, mentre altrove, ad esempio in Kazakhstan, pensiamo di produrre con impianti di nostra proprietà, in joint venture con un partner locale»