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In ricordo di Portella della Ginestra un'evento mercoledì 24 gennaio all'Auditorium "Ninni Fiore"

di: Luigi Simanella - del 2024-01-22

Immagine articolo: In ricordo di Portella della Ginestra un'evento mercoledì 24 gennaio all'Auditorium "Ninni Fiore"

Mercoledì 24 gennaio p.v. alle ore 17,00 si svolgerà, presso l’Auditorium “Ninni Fiore” della Chiesa di San Agostino a Castelvetrano, un incontro riguardante i tragici fatti relativi all’eccidio commesso il 1° maggio del 1947 nella storica località di Piana degli Albanesi.

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  • Per l’occasione sarà proiettato il docufilm “Portella della Ginestra - Una storia di Potere, Mafia e Geopolitica”, curato dal prof. Maurizio Castagna, autore del saggio “Montelepre Caput Mundi - Una Storia Siciliana di Patrioti, Banditi e Lotte Sociali”. Darà il benvenuto il sindaco di Castelvetrano dott. Enzo Alfano e, dopo un’introduzione da parte dell’ing. Danilo La Rocca, il prof. Castagna presenterà il suo lavoro. Seguirà un dibattito fra chi sarà presente all’evento. Ci sarò anch’io insieme al mio carissimo amico Salvatore Giuliano, nipote del più famoso zio, che ho pensato d’invitare e che ha accettato ben volentieri. Il prof. Castagna ribadirà quegli stessi concetti ch’avevo espresso, già nell’anno 2006, nel mio libro “Salvatore Giuliano….un uomo bandito dallo Stato, strumentalizzato dalla Politica e annientato dalla Mafia”.

    In esso è contenuto sia il colloquio ch’ebbi allora con il cosiddetto avvocaticchio Gregorio Di Maria (con me nella foto) sia quello con Pino Sciortino, nipote di Giuliano. Egli spiegava perfettamente come sono avvenuti i fatti di Portella per come, peraltro, desunti dai documenti che nell’anno 2002 sono stati desegretati dagli archivi dell’antimafia e della C.I.A.

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  • In essi Salvatore Giuliano era completamente scagionato da qualsiasi responsabilità sui fatti di Portella, facendo ricadere la colpa sui responsabili dei servizi segreti americani d’allora. Essi, d’accordo con i capomafia locali, avevano organizzato e messo in opera la truculenta strage, facendo in modo di far ricadere la responsabilità su Giuliano.

    Nella manifestazione di mercoledì si eviterà di parlare di tutta la storia del famoso bandito, soffermandosi soltanto sui fatti di Portella. La mia esperienza su questo argomento è iniziata tanti anni fa quando, per caso, ebbi la possibilità di leggere un libro nel quale erano narrate le vicende umane di Salvatore Giuliano e dei suoi compaesani di Montelepre.

    D’allora lessi tutto ciò ch’era stato pubblicato fino a quel momento, interrogando decine e decine di persone anziane che, in qualche modo, avevano avuto anche una piccola e causale esperienza riguardo al personaggio in questione. Cominciai, poi, a scrivere quelli che inizialmente erano soltanto degli appunti ma che, dopo quattro anni d’intenso lavoro, sono risultati materiale utilissimo per la stesura del mio libro d’esordio.

    Le argomentazioni in esso trattate hanno portato, alfine, alla riesumazione dei resti del corpo del bandito, dopo sessant’anni dalla sua presunta morte. Chiudo asserendo che, malgrado io e tanti altri autori abbiamo cercato in tutti i modi di ristabilire delle verità storiche, spesso molto scomode, le persone curiose che mi chiedono informazioni sul personaggio Giuliano sono rimaste ferme ciascuna sulla propria convinzione sia circa la verità presunta o meno della sua dipartita sia sui fatti di Portella. In poche parole “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. Frase che Tancredi Falconeri pronuncia, rivolgendosi allo zio don Fabrizio Corbera, principe di Salina, meglio noto come il Gattopardo, nell’omonimo romanzo scritto dal principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

    A tal proposito, nei prossimi giorni la piattaforma Netflix trasmetterà la nuova serie televisiva sul famoso personaggio. Serie alla quale, molto modestamente, ho partecipato anch’io in qualità d’attore. Sono presente in diverse scene, tra le quali uno scambio d’auguri con il Principe, interpretato magistralmente da Kim Rossi Stuart. La scena è stata girata presso la chiesa del Gesù a Roma, al termine della funzione nuziale fra Tancredi e la bellissima Angelica Sedara, figlia del sindaco di Donnafugata, interpretato da una bellissima e giovanissima attrice, Deva Cassel figlia, a sua volta, di Monica Bellucci e Vincent Cassel.

    Mi scuso con i miei lettori per l’involontaria disgressione, ma non ho potuto fare a meno di parlare anche di questo per dimostrare che spesso i fatti della storia s’intersecano come fili aggrovigliati di un’unica matassa che è quella della vita.

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