"La mafia ha i piedi in Sicilia e la testa a Roma". Ieri evento di Libera a CVetrano. Presenti Don Ciotti, Morra, Cimarosa e non solo
di: Alessandro Indelicato - del 2019-07-01
"La mafia ha i piedi in Sicilia e la testa a Roma" ha dichiarato il presidente della commissione nazionale antimafia, Nicola Morra, a Castelvetrano, presso il Circolo della gioventù domenica pomeriggio, nel primo di una serie di incontri fortemente voluti nella città che ha dato i natali al latitante Matteo Messina Denaro. L'evento, organizzato da Libera, associazione impegnata nella lotta alla mafia, alla presenza di don Ciotti e del magistrato Roberto Tartaglia, é stato moderato dal giornalista Salvo Palazzolo.
Forti le parole di Morra, che reputa Castelvetrano, e non Roma, il posto ideale, ove portare avanti azioni di sensibilizzazione e lotta alla mafia. Il latitante Matteo Messina Denaro non sarebbe stato catturato finora a causa di collusioni e commistioni, che a suo avviso, vedono verosimilmente coinvolta qualche loggia massonica.
"Se non c'è verità, non c'è giustizia" - ha affermato Morra - "Qui a Castelvetrano, sono state rivolte domande ai componenti della commissione antimafia" riguardo alla trattativa presunta tra lo stato e la mafia e al politico citato nelle intercettazioni in cui Riina sostiene di aver "lasciato a Matteo Messina Denaro", lette e commentate da Salvo Palazzolo nella sala gremita, malgrado l'afa.
Don Ciotti ha apprezzato la presenza del figlio e della moglie del pentito Lorenzo Cimarosa, come di alcuni parenti di vittime di mafia. Il prete é stato spesso minacciato di morte addirittura da Totò Riina e ha relazionato sul nuovo ruolo delle donne nella mafia e sui beni confiscati. "Lo strumento della confisca deve diventare più forte ed operativo" ha affermato. Si tratta di uno strumento per la lotta alla mafia e "vedere l'uso sociale di quei beni dà fastidio alla mafia".
Il magistrato Tartaglia é intervenuto sulla disciplina italiana sulle confische, e come essa sia ben considerata anche all'estero come esempio. "Matteo Messina Denaro attraversa una serie di episodi probabilmente più densi e misteriosi". In merito alla trattativa, Tartaglia riporta frasi di Giovanni Brusca: "Ricorda di aver incontrato Riina, preoccupato di essere arrestato di li a poco" [..] Riina disse a Brusca, che qualunque cosa sarebbe successa, in merito al cosiddetto papello, "il promemoria di cosa sto facendo ce l'hanno Salvatore Biondino e Matteo Messina Denaro".
"Stando alle parole di Giovanni Brusca. - ha concluso Tartaglia- É un caso che Matteo Messina Denaro é ancora libero?". "Le mafie sono sì violente, ma sono anche raffinatissime quando ottengono il loro risultato attraverso prassi corruttive perche hanno compreso piu degli altri il potere del denaro e come diceva Chinnici "la mafia è accumulazione di denaro e potere"" ha concluso il presidente della commissione antimafia Morra. Presente anche il sindaco Alfano, che é intervenuto ad apertura lavori.