Riapre il ristorante Pierrot: quando la buona cucina si unisce all'arte
del 2015-01-02
Non ha stelle, non è citato nella gran parte delle guide turistiche, Filippo non ha cucinato con la Clerici; ma sono in molti, anche fuori della Sicilia, che si vantano di conoscere questo ristorante, che ne cantano le lodi culinarie, la qualità dei piatti, la freschezza del pesce, il servizio spiccio ma efficace di Franco e Peppe, la bontà della pizza di Giuseppe Santangelo, che lavora al Pierrot dalla sua prima apertura, quando aveva 12 anni.
E sono ben 35 gli anni che il Pierrot fa parte della storia di Castelvetrano; adesso diventa “in città”, per identificarne la posizione rispetto alla più diffusa immagine dei ristoranti sui lidi selinuntini.
Sabrina e Laura hanno deciso di riprendere e conservare il meglio delle varie gestioni che si sono avvicendate in tutto il tempo trascorso; con i loro cinque collaboratori, gli stessi di sempre, ed i giovani che si avvicenderanno in aiuto nei momenti (che sperano frequenti) di necessità, hanno avuto il coraggio di ricominciare, certe che, con il riconoscimento dei loro sforzi da parte della clientela diffusa nella Sicilia Occidentale, il ristorante rinnovi il successo dei suoi anni migliori.
Con i tempi che corrono l’aprire una nuova impresa non è esente da rischi; ma “Il Pierrot” ha molta storia alle sue spalle e non poteva finire così. L’auspicio che riaprisse era di tanti, che adesso avranno certamente piacere di notare il rinnovamento effettuato.
Lasciando intatte le caratteristiche culinarie che lo hanno sempre caratterizzato, “Il Pierrot” si rinnova nell’immagine, la maschera adesso ha una veste più moderna e sorridente; l’interno darà ancora più spazio spazio all’arte, con una mostra permanente di quadri di giovani autori locali, grazie alla collaborazione con lo studio pittorico di Lia Calamia.
L’impegno per il suo rinnovo è stato grande e la nuova gestione spera che i risultati contribuiscano ad assicurare il futuro del ristorante, sia in termini di immagine che di posti di lavoro. Il tutto corroborato dalla soddisfazione dei clienti; oggi senza le stelle (che poi potrebbero anche venire), è soprattutto quello che conta. All’insegna di un motto di Bertolt Brecht che recita: “E’ la semplicità che è difficile a farsi”.