Menfi, al "Mandrarossa Tour" arrivano le sarde di Selinunte
di: Rosaura Di Caro - (fonte: Teleradisciacca.it) - del 2013-07-03
Al "Mandrarossa Tour", evento che si sta svolgendo in territorio di Menfi, il prossimo sarà il weekend dal titolo "Sarde. Ma Siciliane", dedicato alla specialità tutta estiva delle sarde. La manifestazione darà la possibilità di assaggiare le sarde, pesce azzurro ricco di Omega 3 e altri importanti nutrienti pescato nel mare antistante la costa tra Selinunte e Menfi “famoso per la bontà e copiosità del suo pesce azzurro”. Per la battuta di pesca delle sarde, il costo è di 25 euro.
Sarà allestito un mercato delle conserve di pesce, si prenderà parte a dimostrazioni sulla lavorazione del pesce e ancora scuole di cucina e laboratori sensoriali sui vini dell'azienda in abbinamento ai piatti tipici a base di sarde. I più attenti ascoltatori animati da sentimenti tra l’incredulità e la rabbia si sono posti tutti le stesse domande: "Ma quanti pescherecci hanno Selinunte e Menfi per poter vantare, come dice il volantino, tanto pescato da avere la sarda di Selinunte? E di quale tradizione locale stiamo parlando? Ma non è la città di Sciacca che vanta la seconda flotta peschereccia in Sicilia, che vive di pesca, a detenere la conoscenza sulle tradizioni, le modalità di pesca e, considerato le numerose industrie ittico conserviere a conoscere nei dettagli le modalità di conservazione del pesce e quant'altro interessi il pesce azzurro?
Beh, nel programma di Mandrarossa Tour si parla di sarde di Selinunte e nessun accenno alle sarde della vicina Sciacca. Come se si parlasse dei fichidindia di Ribera, delle arance di Santa Margherita Belice e del pesce spada di Caltabellotta. Che fine hanno fatte le sarde di Sciacca? Sono spariti i pescatori? Le risposte in merito, sono sicuramente da addebitare a precise scelte strategiche di marketing aziendale. Secondo gli organizzatori coinvolgere Sciacca non "paga", quanto promuovere la vicina Selinunte con cui da anni Menfi vanta rapporti di buon vicinato.
E allora ecco la sarda di Selinunte. Il fatto è che oltre alla taglia del pesce esisterebbe anche un altro elemento di cauterizzazione, quasi un titolo nobiliare, fonte di discriminazione: esisterebbero sarde di serie A e sarde di serie B. Il titolo nobiliare quale potrebbe essere rappresentato da un eventuale futuro presidio Slow Food a cui la piccola solitaria sarda di Selinunte aspirerebbe da parecchi anni, al contrario di Sciacca che non lo ha mai né richiesto né auspicato.