Lorenzo Cimarosa torna a Castelvetrano e rinuncia al piano di protezione
(fonte: repubblica.it) - del 2016-04-27
Da Castelvetrano era andato via il 13 dicembre 2013, in manette. E già qualche ora dopo, Lorenzo Cimarosa, il cugino acquisito di Matteo Messina Denaro, parlava con i magistrati di Palermo. Da allora non si è più fermato, anche se ha sempre precisato: "Non sono un pentito".
Di recente, ha anche fatto altre dichiarazioni. E, adesso, la prima sezione della corte d’appello di Palermo gli ha concesso gli arresti domiciliari, su di lui pende una condanna a 5 anni e 4 mesi.
Cimarosa è ritornato nella tana dell’imprendibile Messina Denaro. Il pool di magistrati coordinato dal procuratore aggiunto Teresa Principato gli aveva prospettato la possibilità di un programma di protezione, con il conseguente trasferimento in una località segreta, ma Cimarosa ha rifiutato.
Così come i suoi familiari. Il figlio del dichiarante, Giuseppe, ha anche preso posizione in pubblico per spiegare la scelta: "Non dobbiamo essere noi ad andar via, ma i mafiosi". E ancora: "Mio padre ha trovato il coraggio di dire basta".
Lunedì prossimo, Cimarosa è atteso nell’aula della corte d’appello di Palermo dove si sta celebrando il processo al nipote prediletto del superlatitante, Francesco Guttadauro.
"Negli ultimi due anni – ha confermato Cimarosa - dopo l’arresto di mio cognato Giovanni Filardo, io mi sono occupato del sostentamento del latitante e della sua famiglia". L’azienda di Cimarosa era una sorta di bancomat per Matteo Messina Denaro.
Adesso, Cimarosa parla del ruolo dell’imprenditore Antonino Lo Sciuto, che in primo grado era stato assolto e dunque scarcerato, dopo 14 mesi. Nelle prime dichiarazioni lo aveva risparmiato dalle accuse, ora Cimarosa dice di voler raccontare tutto quello che sa sul sistema Messina Denaro e sugli insospettabili complici.
Proprio ieri, la primula rossa di Castelvetrano ha compiuto 54 anni, da 23 è latitante.
Foto: tele8tv