"Operazione slot and girl", Corte d'Appello assolve due castelvetranesi condannati in 1°
di: Elio Indelicato - del 2015-02-20
La V° Sezione della Corte di Appello di Palermo ha riformato la sentenza di primo grado del Tribunale di Marsala del dicembre del 2012 e ha dichiarato l’estinzione del reato per l’unica imputazione rimasta a carico del 50enne Nicolò Salvo per il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Stessa sorte per Angelo Sciortino 40 anni sempre di Castelvetrano entrambi difesi dall’avvocato Francesco Lo Sciuto.
I fatti risalgono al 2005, quando in una operazione denominata “Slot and Girl” condotta dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Castelvetrano vennero tratti in arresto alcuni soggetti, tra i quali i due predetti.
Nell' operazione, venne ipotizzata anche una associazione a delinquere, finalizzata alla commissione di reati in materia di prostituzione di donne straniere. Nello specifico gli inquirenti ritennero che all’interno di un club privato, gestito da un altro indagato, si intrattenevano “felicemente” uomini e donne .
Altra ipotesi investigativa portò gli agenti a supporre che in una casa di campagna si svolgevano incontri a “luci rosse”, sempre riconducibili all’organizzazione.
Per lo stesso Nicolò Salvo venne costruito un castello accusatorio che prevedeva numerose imputazioni, tra le quali quella relativa al reclutamento delle donne e il favoreggiamento della prostituzione, che gli costò una condanna a 3 anni di reclusione, mentre a Sciortino fu inflitta una pena di un anno e mezzo di reclusione, 700 euro di multa e pena sospesa.
L’imputazione di favoreggiamento e sfruttamento di prostituzione sono rimaste invece a carico del Salvo, oggetto dell’appello, reati dichiarati adesso estinti.
"Dopo sette anni - aggiunge il difensore Francesco Lo Sciuto - di battaglie processuali arriva la definitiva sentenza che esclude ogni ipotesi delittuosa a carico dei miei assistiti e cancella ogni reato e condanna”.
L’indagine allora partì a seguito della denuncia per un danneggiamento subito da un titolare di un bar al quale, secondo quanto aveva ipotizzato l’accusa, sarebbe stato imposto l’utilizzo di alcune slot machine.
Tra le storie emerse dalle indagini, anche quella di una donna slovacca, fidanzata con uno dei componenti del gruppo che, per ottenere la nazionalità italiana, aveva sposato un ignaro castelvetranese che aveva poi abbandonato dopo il matrimonio per tornare a stare con il compagno di prima. Un' altra storia sarebbe stata quella di una donna fatta prostituire dall’amico in cambio di sostanze stupefacenti delle quali la donna faceva uso.