Teresa Principato: "Messina Denaro gode di alte protezioni da indagini sofisticate"
(fonte: Gds.it) - del 2014-11-20
(ph. agrigentotv.it)
La strategia è dunque quella di fare terra bruciata attorno al latitante che, peraltro, non dovrebbe nascondersi molto lontano. Sta di fatto - e questo è oggetto di indagine - che userebbe «sistemi comunicativi differenti - dice Principato - con i suoi parenti e con i suoi sodali». Dall'operazione «Eden 2» emerge anche una strategia particolarmente violenta messa in atto dai presunti fedelissimi del boss, un «nuova tendenza» che, secondo il pm sarebbe frutto «dell'inesperienza degli affiliati nella gestione dell'organizzazione. E Matteo - aggiunge - non approverebbe: lui ha sempre coltivato il consenso dei suoi concittadini, anche per tutelare la sua latitanza, mai si attirerebbe l'odio all'interno del suo mandamento».
«Abbiamo fatto molti passi avanti, anche perché nel clan mafioso di Castelvetrano il passaggio dello scettro avviene da un famigliare all'altro, secondo un'antica tradizione di Cosa nostra. Il fatto di aver arrestato negli ultimi anni ben dieci tra i famigliari più validi nel favorire la latitanza del boss, nonché nella gestione economica del clan, ci fa essere sempre più ottimisti. Non dimentichiamo, però, che Matteo Messina Denaro gode di alte protezioni, che lo mettono al riparo anche da indagini condotte con tecniche molto sofisticate».