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Partanna, assolto Calogero Cangemi nell'ambito del processo Golem 2

del 2013-11-14

Immagine articolo: Partanna, assolto Calogero Cangemi nell'ambito del processo Golem 2

Il Pubblico Ministero aveva chiesto 14 anni di reclusione per associazione mafiosa. Secondo lo stesso, Cangemi Calogero, titolare di un caseificio a Partanna, aveva ricevuto incarico di cercare un rifugio sicuro da mettere a disposizione di Matteo Messina Denaro qualora questi, giungendo di notte nella zona, avesse avuto bisogno di un posto sicuro ove alloggiare.

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  • Gli inquirenti hanno ritenuto che il Cangemi avesse quindi messo a disposizione della famiglia mafiosa una villetta, della cui manutenzione si occupava, sita nella Contrada Basso Belice, verso Selinunte, di proprietà di una coppia di coniugi che vive in Norditalia (coniugi Cudia).  

    Secondo il PM, l’ordine sarebbe venuto da Guttadauro Filippo e sarebbe stato agevolato da Casciotta Girolamo che si sarebbe per l’appunto rivolto a Cangemi.  

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  • L’accusa si è basata su delle intercettazioni telefoniche ed ambientali in cui il Cangemi parla in effetti di una casa e ne vanta le comodità. Per questo motivo, la Polizia di Stato ha ritenuto che stessa parlando proprio di una abitazione da destinare al latitante.  

    Nel corso del processo abbiamo tuttavia dimostrato l’assoluta impossibilità che la casa individuata potesse davvero essere destinata ad un latitante   .

    La villetta si trova difatti in una zona frequentatissima da turisti, essendo praticamente attaccati vari alberghi e villaggi. Inoltre abbiamo dimostrato che i proprietari erano soliti venire in Sicilia senza avvisare il Cangemi e che le chiavi della villetta erano in possesso di diverse altre persone. Addirittura, in quella casa è presente persino un sistema di allarme collegato con i Carabinieri di Selinunte.  

    Venuti meno gli indizi riguardanti quella villetta, afferma il legale Gianni Caracci, abbiamo dimostrato in dibattimento che a carico del Cangemi non c’era davvero null’altro. Lo stesso è infatti incensurato, non sono emerse frequentazioni con persone condannate per mafia e nel corso di circa tre anni di intercettazioni telefoniche ed ambientali non è emerso nulla di rilevante.

    Anzi, Cangemi ha pure fatto parte del “Consorzio per le Valli Belicine” che gli Inquirenti ritengono sia stato ostacolato da Cosa Nostra, bersaglio anche di attentati incendiari. Cangemi è stato ininterrottamente detenuto dal 15 marzo 2010.

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