Tragico schianto nell'Ottobre 2014 a S. Ninfa. La sorella di Rossella Patti: "Pena troppo lieve per il conducente. Legge ingiusta"
(fonte: gds.it) - del 2015-11-25
“Com’è possibile che chi causa la morte di altre persone a causa di una guida spericolata se la cavi con una condanna tutto sommato lieve? A mio giudizio la legge in materia è sbagliata. E’ troppo clemente con chi finisce sotto processo per fatti così gravi“.
E’ quanto affermato dalla salemitana Fabiola Marchese sorella di Rossella Patti, morta a 19 anni con il 25enne Antonino Graffeo nel tragico incidente del 21 ottobre 2014 a Santa Ninfa,quando una Fiat Arosa condotta dall’allora 18 Salvatore Adamo, andò a schiantarsi al km 43+700 della statale 119 nel centro periferico di Santa Ninfa.
Oltre ai due giovani deceduti rimase gravemente ferito Cristofer D’Amico che si trovava nell’abitacolo dell’auto. La forte velocità 130 Km orari e lo sbandamento dell’utilitaria nell’abbordare la semi curva dell’utilitaria, determinarono lo schianto mortale nel muretto di un edificio diroccato.
La stessa Fabiola Marche aggiunge: ”Che esempio dà lo Stato italiano affinché ciò non succeda più?”
Salvatore Adamo che non aveva ancora conseguito la patente davanti al Gip di Sciacca Roberta Nodari, ha patteggiato la pena (sospesa), per duplice omicidio colposo ed è stato condannato a due anni, 5 mesi e 10 giorni di reclusione, nonché a 3.000 euro di ammenda e a 4 anni di sospensione della patente quando la conseguirà.
