"Ermes", colpo a Messina Denaro. Arresti tra Salemi, S. Ninfa, Partanna e Mazara. "Pizzini sotto i sassi"
(fonte: Corriere.it) - del 2015-08-03
Esponenti di vertice delle famiglie di Cosa Nostra trapanese e presunti favoreggiatori del boss latitante Matteo Messina Denaro sono stati arrestati nell’operazione «Ermes» condotta dalla polizia di Stato e coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Palermo.
Gli investigatori hanno colpito il sistema di comunicazioni di Matteo Messina Denaro, che come altri capimafia usava i pizzini per dare ordine e gestire gli affari. Il centro di smistamento dei bigliettini era in un casolare nelle campagne di Mazara del Vallo.
Esponenti di vertice delle famiglie di Cosa Nostra trapanese e presunti favoreggiatori del boss latitante Matteo Messina Denaro sono stati arrestati nell’operazione «Ermes» condotta dalla polizia di Stato e coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Palermo.
Gli investigatori hanno colpito il sistema di comunicazioni di Matteo Messina Denaro, che come altri capimafia usava i pizzini per dare ordine e gestire gli affari. Il centro di smistamento dei bigliettini era in un casolare nelle campagne di Mazara del Vallo. I pizzini venivano nascosti sotto sassi.
Arresti e perquisizioni sono stati eseguiti nelle province di Palermo e Trapani da personale delle Squadre Mobili delle due città con il coordinamento del Servizio centrale operativo della polizia di Stato e la partecipazione del Ros dei carabinieri.
L’inchiesta è stata condotta dal Procuratore della Repubblica di Palermo Franco Lo Voi, dai sostituti Paolo Guido, Carlo Marzella e dal procuratore aggiunto Teresa Principato.
Gli arrestati sono Leonardo Agueci, 28 anni, Ugo Di Leonardo, 73 anni, Pietro e Vincenzo Giambalvo, 77 e 38 anni, padre e figlio, Sergio Giglio, 46 anni, Michele Gucciardi, 62 anni, Giovanni Loretta, 43 anni, Giovanni Mattarella,49 anni (genero di Vito Gondola), Giovanni Domenico Scimonelli, 48 anni, Michele Terranova, 46 anni, Vito Gondola, mazarese, 77 anni,.
Lo smistamento dei bigliettini avveniva in due masserie nelle campagne di Mazzara del Vallo e Campobello di Mazzara, di proprietà di due allevatori, oggi arrestati, Vito Gondola e Michele Terranova. Gli inquirenti, che tenevano sotto controllo la zona, hanno accertato che i bigliettini, che erano smistati durante i summit, venivano nascosti sotto terra. Solo al termine delle riunioni i "collettori" li andavano a prendere e li davano ai destinatari. I pizzini erano ripiegati e chiusi con dello scotch. Rigide le regole imposte sulla comunicazione: i messaggi dovevano essere letti e distrutti e le risposte dovevano giungere entro termini prefissati, al massimo 15 giorni.
Foto: Repubblica.it