Il periodo del coronavirus raccontato da un bimbo cvetranese: "Mi annoio, ma ho paura per i nonni"
di: Dott.ssa Fabrizia Modica - del 2020-03-24
In questi giorni, dove la parola “normalità” sembra così lontana dalle nostre vite, non possiamo non tenere conto di come i più piccoli stiano vivendo il disagio di un momento così particolare. Molti sono i genitori che si sono ritrovati a dovere spiegare quello che sta succedendo in questi giorni stando molto attenti a non generare eccessiva preoccupazione e ansia nei propri figli.
I bambini hanno infatti il diritto a essere informati su ciò che avviene nel mondo ma gli adulti devono stare molto attenti alla loro sensibilità osservandone le reazioni e adottando un linguaggio comprensibile e adatto alla loro età.
Ed è così che gli adulti si sono ritrovati ad inventarsi giochi e passatempi per non far percepire l’anormalità di queste giornate e per far trascorrere il tempo con serenità; molti sono anche quelli che si sono ritrovati a sostituire gli insegnanti nel loro importantissimo ruolo di educatori cercando di aiutarli nel portare avanti il programma scolastico.
Ho voluto raccogliere il parere di due bambini per comprendere più da vicino le loro emozioni e il loro pensiero sulla situazione che stanno vivendo:
Federico, anni 7, di Castelvetrano, dice: “Mi annoio un po’ perché non vado a scuola, ma ho scoperto che posso fare i compiti insieme alle mie maestre e i miei compagni grazie a internet. Se penso che i miei nonni potrebbero morire per colpa del virus sono triste. Mi piacerebbe ritornare alla normalità, non vedo l’ora di andare al parco, di ritornare a scuola e riabbracciare i miei nonni ed i miei amici”.
Gabriele, anni 6, calabrese ma di genitori castelvetranesi, dice: “Il Coronavirus fa ammalare le persone e le fa andare in ospedale; bisogna stare a casa. Mi manca uscire, andare a fare la spesa, andare a scuola e andare a prendere un gelato. Mi manca andare in bici con papà al parco. A casa guardo la tv e gioco. Consiglio anche altri bimbi di stare a casa con i genitori così al più presto passerà tutto”. Questi sono i pensieri di Federico e Gabriele che racchiudono un sentimento comune a tutti i bambini, la voglia di tornare alla normalità nonostante sia bello rimanere a casa a giocare.
Dott.ssa Fabrizia Modica