La cattiva abitudine di rimandare. Ecco perchè capita spesso e come rimediare
di: Dott.ssa Fabrizia Modica - del 2018-11-16
A chi non è mai capitato di rimandare un lavoro da finire, rinviare un progetto o una situazione da risolvere? La procrastinazione è una “patologia” che colpisce tutti ma cerchiamo di capire qual è la causa che ci spinge a rimandare qualcosa. Bisogna intanto partire dal valore che diamo a quella determinata situazione. Quanto ci teniamo realmente? Tanto? Poco?
Quando il valore associato a tale evento è inferiore rispetto a quello associato a qualche altra situazione allora tendiamo a procrastinare (ad es. reputo più piacevole o vantaggioso un pomeriggio passato con gli amici rispetto a rimanere in ufficio più del dovuto per finire un progetto). Cosa fare quindi in questo caso?
Aumentiamo il valore di ciò che dobbiamo fare! Ad esempio provo a pensare che “fare bella figura a lavoro potrebbe essere importante ai fini di una promozione”, in questo caso restituisco valore al mio lavoro e mi rendo produttivo per portarlo a termine.
Altri fattori possono spingerci a procrastinare ad esempio quando il lavoro che dobbiamo svolgere richiede uno sforzo particolare o quando non ci gratifica e influisce quindi negativamente sulla nostra autostima. Sembra proprio che la maggior parte delle persone preferiscano dare priorità a tutte quelle situazioni che non implicano eccessivi sforzi fisici o psichici.
In questo caso potrebbe tornare utile suddividere in parti più gestibili un determinato compito o nel caso di una situazione diversa da quella lavorativa compiere un passo per volta. Quando invece un lavoro non ci stimola potremmo fargli acquisire valore legando l’idea di quel lavoro ad un obiettivo, ad esempio “se porterò a termine quel lavoro avrò modo di fare quel viaggio tanto desiderato”.
Ci sono poi tutte quelle situazioni che riguardano invece una sfera più emotiva come ad esempio: chiarimenti, litigi irrisolti, risoluzione di conflitti. Cosa ci spinge a procrastinare in queste situazioni? Sicuramente l’investimento emotivo che dobbiamo compiere per risolvere quella determinata situazione.
Sappiamo che in queste circostanze ci ritroviamo a dovere sperimentare delle emozioni spiacevoli che potrebbero turbare il nostro equilibrio (come quando ad esempio dobbiamo far valere le nostre ragioni e tendiamo a diventare nervosi; oppure quando vengono ripresi discorsi del passato che ci inducono alla tristezza o alla rabbia). Cosa fare in questi casi?
Bisogna pensare che tutto quello che di irrisolto abbiamo nella nostra vita genera caos, disordine mentale ed emozioni negative, una volta invece affrontata la situazione ci sentiremo liberi e riusciremo a ritrovare la serenità.
Dott.ssa Fabrizia Modica - [email protected]