Stress e relazioni conflittuali sul posto di lavoro? Ecco alcuni consigli per trovare un equilibrio
di: Dott.ssa Fabrizia Modica - del 2017-04-20
Da un sondaggio condotto dall’Eu-Osha (Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro), sei persone su dieci dichiarano che alla base dello stress lavoro-correlato ci siano le relazioni conflittuali sul posto di lavoro, le riorganizzazioni aziendali e ovviamente anche lo stato di precarietà lavorativa.
Ma il problema più grande sembra proprio essere una comunicazione inefficace che pone le basi di una difficoltà relazionale tra colleghi che a lungo andare provoca un clima sgradevole e situazioni di difficile gestibilità.
Sapersi relazionare, è il primo passo per il raggiungimento di un successo lavorativo, oltre che personale. Per ottenere determinati risultati nel lavoro, spesso è necessario passare attraverso la comunicazione e la relazione con l’altro.
Ma ricordate questo non significa essere buonisti o diventare amici di tutti !!! Tutti abbiamo in mente qualcuno che o per quello che dice o per quello che fa ci procura fastidio e tensione oppure, se siamo già nervosi, ci fa esplodere in un attacco di collera. E quando capita di dover condividere l’intero turno lavorativo con lui, sicuramente , la giornata ci apparirà interminabile.
Di seguito vorrei elencarvi alcuni consigli per trovare un equilibrio relazionale .
1. Evita critiche e giudizi sul suo conto. Parlare male di un collega con altre persone e un’azione che non porta a nulla di buono. Cerca piuttosto di focalizzare l’attenzione su ciò che di lui ti da fastidio e magari prova a parlargliene, questo gioverà sicuramente alla vostra relazione.
2. Se ritieni che il tuo collega sia più bravo di te in qualcosa, non invidiarlo, piuttosto utilizzata la “tua invidia” come stimolo per fare sempre meglio e migliorarti e acquisire così quelle capacità che vedi in lui.
3. Se ti senti “sfruttato” dal tuo collega (ti chiede sempre aiuto, o ti chiede di fargli dei favori) inizia a rifiutarti con educazione e gentilezza e stimolalo ad agire da solo.
4. Spesso, l’antipatia che proviamo per un collega è generata da delle componenti che non accettiamo di noi stessi e che riscontriamo presenti nel suo modo di essere. Focalizzarsi quindi su ciò che non ci piace di lui potrebbe essere d’aiuto per una maggiore conoscenza del nostro essere.