La Festa di San Valentino tra marketing, business e storia del sacerdote "martire per amore"

Il 14 febbraio appena trascorso mi dà l’occasione per commentare quella che oramai è diventata la “Festa degli Innamorati”. Essa è una consuetudine consolidata nella quale si festeggia San Valentino, un santo che è diventato il più amato per chi sente il bisogno di manifestare il suo amore verso la persona a lui più cara.

Coppie consolidate e coppiette da poco formate non perdono l’occasione, in tutti i modi possibili (regali, messaggini, cenette intime o collettive, buoni propositi), di manifestare al partner i propri sentimenti sperando di riuscire a dimostrargli che è lui la persona più importante della sua vita. Pazienza se già dall’indomani iniziano nuovamente le liti, le incomprensioni, i disaccordi, il 14 febbraio si fa tregua; per un solo giorno si può ipocritamente mentire anche a se stessi.

La “Festa degli innamorati” si fa risalire al 496 d.C., quando Papa Gelasio I se ne intestò la paternità per trasformare quella che era una festa prettamente laica in cristiana, “San Valentino”. La precedente festa pagana si chiamava lupercalia, da "luperci", sacerdoti romani ch’avevano preso l’abitudine di riunirsi in una grotta sacra per dei riti propiziatori. Grotta dove, secondo la mitologia romana, la lupa allattò i due fratelli gemelli, Romolo e Remo, figli di Rea Silvia discendente di Enea e di Marte. Romolo fu quello che, sempre secondo la leggenda, fondò Roma e ne fu il primo re dal 753 a.C. in poi.

Ma perché Valentino, chi era costui? Valentino era un sacerdote cristiano che nel terzo secolo d.C. si ribellò all’allora imperatore romano Claudio II ch’aveva abolito sia il matrimonio sia i fidanzamenti fra i giovani in età di leva, quindi pronti per la guerra. Valentino non volle rispettare la legge e celebrò un matrimonio proprio il 14 febbraio. Gesto che, però, gli costò la condanna a morte facendone un martire per amore.

Esistono, comunque, diverse leggende che fanno risalire ad altre motivazioni, le più variegate, la nascita di questa festa. La verità è che gli americani, che nascono con il senso degli affari nel sangue, hanno pensato di creare un vero e proprio business attorno al sentimento dell’amore. Fu, infatti, proprio negli Stati Uniti che, nel tardo novecento, furono prodotti su scala industriale i primi biglietti di San Valentino. Da lì a poco la commercializzazione di tanti prodotti, gadget, regali e principalmente fiori, hanno permesso di creare un notevole fatturato alle economie degli Stati.

Comunque, per la chiesa cattolica i santi che religiosamente sono ricordati e festeggiati il 14 febbraio sono: San Cirillo (Costantino alla nascita) e suo fratello San Metodio. Santi che il 31 dicembre dell’anno 1980, Papa Giovanni Paolo II ha elevato a compatroni dell’Europa assieme a San Benedetto da Norcia.

Credo che oggi avremmo molto bisogno di rivolgere a loro le nostre preghiere affinché intercedano per non fare fallire quell’idea di Europa unita che ci è costata già tanto e che potrebbe costarci molto di più se la stessa perdesse la sua ragione d’esistere.