La magia d’Houdini. Ricordando l’“imbroglione onesto” che conquistò tutti
del 2018-09-27
(ph. www.deadline.com)
Ehrich Weisz nacque a Budapest, in Ungheria, il 24 marzo 1874. Aveva soltanto quattro anni quando, insieme alla famiglia d’origini ebraiche, si trasferì negli Stati Uniti, dove cambiò il suo nome in Erik Weiss. Il padre assunse l’incarico di rabbino della congregazione ebraica di Appleton.
Nell’anno 1887 la famiglia si spostò a New York. Qui Erik maturò la passione per l’illusionismo, ma si fece apprezzare come escapologo. Assunse, in onore al grande mago francese Jean Eugène Robert-Houdin, il nome d’arte di Harry Houdini (magia) che, da lì a poco, divenne il suo nome legale.
Nell’anno 1893 conobbe e sposò la collega illusionista Wilhelmina Beatrice "Bess" Rahner che divenne la sua assistente durante tutto il suo incredibile percorso artistico. Inizialmente i suoi spettacoli erano concentrati sulla manipolazione delle carte da gioco, autoproclamandosene il “Re”.
Nell’anno 1899 ebbe l’occasione d’incontrare lo showman Martin Beck che gli consigliò d’elaborare meglio un numero che Houdini faceva ammanettato. Harry lo ascoltò e, ben presto, lo spettacolo, con quelle che diventarono le sue celeberrime evasioni, si spostò dagli Stati Uniti all’Europa.
Nel giro di quattro anni Houdini divenne una leggenda con i suoi numeri di prestigiatore, illusionista e contorsionista. Rientrato negli Stati Uniti, strabiliò i suoi spettatori con le fughe più disparate liberandosi da catene, camicie di forza, cordame vario e recipienti colmi d’acqua.
Furono proprio quest’ultimi che lo resero quasi immortale. Il suo numero “la cella della tortura cinese dell’acqua”, nel quale si vedeva ammanettato e sospeso in aria come un salame, appeso a testa in giù, con i piedi appesantiti da ceppi, all’interno d’una campana di vetro e acciaio colma d’acqua e chiusa a chiave, rimase nella storia.
Una variazione sul tema era di riuscire a uscire indenne dall’interno d’una cassa, poco più grande d’una bara, anch’essa colma d’acqua, il cui tappo era legato a un collare che indossava e che poteva essere staccato soltanto dall'interno. Numero ch’eseguiva dapprima celato da un sipario, poi senza, cosicché la gente potesse vedere con i propri occhi che non c’era alcun trucco, ma solo tanta maestria nel riuscire a svincolarsi da tutto.
In una successiva elaborazione dello stesso numero la cassa era calata in una buca di due o tre metri, proprio come in una normale pratica sepolcrale, e il numero fu definito del “sepolto vivo”.
La stampa considerava Houdini l’“imbroglione onesto”. Più avanti egli mise a disposizione la sua bravura per smascherare medium, parapsicologi e spiritisti ciarlatani, in una vera e propria crociata contro lo spiritismo. Svelò, anche, tante frodi perpetrate ai danni d’ignare vittime. Divenne per questo membro effettivo del comitato d’indagine sui fenomeni paranormali dello Scientific American.
Il comitato, che offriva delle grosse somme di denaro a chi dimostrava d’avere delle capacità soprannaturali, grazie a Houdini che smascherava tutti gl’impostori, non elargì più alcun premio.
Houdini era l'unico uomo al mondo capace d’evadere da qualsiasi prigione, l'unico in grado di sfidare le polizie di tutto il mondo e d’evadere da ogni trappola. Riuscì a evadere in pochi minuti, benché ammanettato, perfino dalla cella della prigione nella quale era stato rinchiuso.
Morì a Detroit il 31 ottobre 1926, all’età di cinquantadue anni, nella notte di Halloween, quella in cui secondo la tradizione celtica i morti tornano sulla terra. A causarne la morte, ironia della sorte, fu la rottura dell’appendice dopo avere ricevuto un violento pugno all’addome da parte d’uno studente di boxe.
Nei suoi spettacoli era solito farlo, ma prima aveva bisogno di prepararsi a ricevere il colpo, mentre in quell’occasione lo studente non gliene diede il tempo. Si dice che Houdini avesse giurato che si sarebbe liberato anche dalle catene infernali: avrebbe detto all’amata moglie che l’avrebbe contattata dall’al di là con un messaggio cifrato del quale solo loro due erano al corrente.
Bess per ben dieci anni, nella notte di Halloween, partecipò a delle sedute spiritiche per verificare se ciò fosse possibile. Dopo di che s’arrese all’evidenza e spense la candela che ardeva, sin dal momento della scomparsa, accanto alla fotografia del marito. Numerosi sono i medium che hanno affermato d’avere ricevuto dei messaggi da parte di Houdini, o di ciò ch’egli rappresenterebbe adesso, ma nessuno d’essi è stato dimostrato.
La “Society of American Magicians” organizza ogni anno una cerimonia in memoria di Harry Houdini con una seduta spiritica per cercare d’evocare il suo spirito. Anche la cinematografia s’è interessata al fenomeno Houdini, raccontando la sua incredibile storia in film quali: “Death Defying Acts” (L'ultimo Houdini), diretto da Gillian Armstrong e interpretato da Guy Pearce, affiancato da un’affascinante Catherine Zeta-Jones, o con pubblicazioni tipo “Il grande Houdini, mago dell’impossibile”, dello psicologo Massimo Polidoro.
L’autore dimostra che in tutto ciò che fece di strabiliante Houdini, riuscì a uscirne vivo grazie alla sua forza di volontà, all’eccezionale forza fisica, al sangue freddo, a una grande intelligenza, alla resistenza al dolore con i continui allenamenti che quotidianamente effettuava.
Non c’è mai stato nulla che potesse essere configurato come sovrannaturale ed esisteva sempre un reale rischio mortale. Lo stesso Houdini affermava: “Il modo più facile per attirare una folla è far sapere che in un certo posto qualcuno cercherà di fare qualcosa che, in caso di fallimento, porterà a una morte immediata”.
Il famoso scrittore irlandese George Bernard Shaw ebbe l’ardire di considerare la magia d’Houdini paragonabile soltanto a quella di Gesù Cristo (ove il Messia si possa considerare, in modo blasfemo, un mago). Il noto scrittore scozzese Arthur Conan Doyle, reso famoso per avere creato il personaggio dell'investigatore privato Sherlock Holmes, malgrado abbia avversato Houdini per diversi anni, ebbe a dire: “Nel corso di una lunga vita nella quale ho conosciuto ogni aspetto dell’umanità, Houdini è di gran lunga il personaggio più curioso e intrigante che abbia mai incontrato”.