"Nonostante tutto CVetrano pian piano si rialzerà grazie anche alla sua storia e alle sue bellezze.."
di: Salvatore Di Chiara - del 2020-05-08
(ph. gds.it)
Castelvetrano è una donna violentata nel tempo e nonostante le ripetute e continuate violazioni, rimane intatto quel fascino antico che, deturpato dall'immancabile mano umana sporca ed insanguinata, provoca una ferita difficilmente guaribile. Un paese dalle mille sfaccettature culturali, in grado di soddisfare i palati fini e scarsamente trovabili, sotterrando ogni speranza mitigata.
Quella città dal territorio inestimabile e patrimonio storico-artistico ineguagliabile. Dalle 37 Chiese, alla suddivisione in 179 contrade, dai quattro quartieri storici, all' acquedotto di grande impresa architettonica (collegamento vasca selinuntina- fontana della Ninfa), accompagnata da una serie di opere perse nel tempo (torre del Giglio, c/da Bigini, palazzo Signorelli), con immense distese di fonte ambientale e naturalistico ( castello della Pietra, c/ da Marcita, Delia ed ex strada della montagna). Castelvetrano bistrattata e defraudata dal suo senso d' appartenenza e priva dei supporti amministrativi, continua a mietere vittime e negligenza, interpretando il suo ruolo di profilo magistero verso l'illecito.
La cultura andrebbe messa al suo posto e, nell'impossibilità di trovare comune accordo sul Gentile, si dia spazio alla cavalcata intelligente dello stesso, compreso il Ferrigno, il Pardo e le figure solide che, andrebbero ribattezzate ed ammirate. Una Castelvetrano malata e cambiata, figlia d' un Dio materialista e sovrano intatto del marcio!
I cortili hanno rappresentato una parte fondamentale ed integrante di questo percorso ed oggi, piangiamo la loro lenta scomparsa e quel profondo degrado di morte nascosta. Quel giorno in cui, una figura dall'alto tasso culturale siederà a Palazzo Pignatelli, forse, seppur sia passato tanto tempo, riuscirà a respirare quel profumo intenso d'aria castelvetranese.