Un turista racconta il Parco Archeologico tra degrado e lingua inglese sconosciuta
del 2014-05-03
Riceviamo e pubblichiamo la bella lettera pervenutaci da Julyan Christian, 41 enne di origine anglo-tedesca, residente a New York che ha vissuto in Sicilia da ottobre 2012 ad aprile 2014.
Questo il contenuto della sua lettera inviata alla Redazione a seguito di una sua recente visita al Parco Archeologico di Selinunte: "Ho avuto il piacere di viaggiare per la Sicilia in questo periodo, trovando una bella terra, ricca e povera allo stesso tempo. Sono venuto pochissimi giorni fa a Castelvetrano e ho visitato la chiesa di san Domenico, il liceo classico e sono stato molto colpito dal parco archeologico di Selinunte.
Sono rimasto senza parole nel trovare un parco definito così storicamente importante, abbandonato e gestito alla “siciliana” come tanti patrimoni e tanti posti che ho visto in giro per la Sicilia. In particolare al mio arrivo intorno le 12.00 tra i sei funzionari in biglietteria ho dovuto aspettare che tra di loro decidessero chi dovesse andare a comprare il caffè prima di essere servito alla cassa, inoltre dopo essere entrato nel parco,sebbene sia rimasto estasiato dalla bellezza del posto, sono rimasto spaesato a causa della totale inesistenza di indicazioni su come conoscere e visitare il parco.
Fortunatamente la mia visita si è svolta in una splendida giornata di sole, poiché visto il degrado delle strade interne, qualora avesse piovuto non avrei potuto percorrere un solo metro all’interno del parco.
Ancor più grave è stato ai miei occhi vedere persone anziane vagare per queste “strade” sotto il sole cocente senza alcuna presenza di un presidio medico o di qualsiasi altra forma di assistenza ai turisti che nel resto del mondo che per lavoro conosco bene è normalità.
La mancanza della conoscenza della lingua inglese o di qualsiasi altra lingua inerente al turismo da parte dei dipendenti del parco si è manifestata oltre che al mio ingresso alla biglietteria anche durante tutto il percorso nel parco dove nessuno mi sapeva spiegare dove andare.
Sono stato fortunato a trovare un cittadino di Castelvetrano con un buon livello di conoscenza dell’inglese e della storia dei templi che mi ha permesso di apprezzare e conoscere questa meraviglia che è così mal custodita.
La mia domanda è: se non fossi stato in sua compagnia cosa avrei imparato io ? cosa portano a casa tanti turisti che non hanno con chi parlare ? perché i turisti vengono ma non ritornano in Sicilia? Il modo in cui il parco è gestito ritengo sia la risposta alle mie domande !
La Sicilia e i siciliani spesso si lamentano di una crisi fortissima e incolpano lo stato, l’UE o i clandestini perché sicuramente questo è il modo più semplice per affrontare il problema. In realtà la verità è che la Sicilia oggi si trova in queste condizioni per colpa della stessa Sicilia e dei siciliani, un’isola con un mare così bello, un sole così caldo,con un patrimonio culturale inestimabile, una terra così fertile, un popolo così gentile accogliente non ha scuse, ha la soluzione a tanti dei suoi problemi davanti i suoi occhi.
È sufficiente utilizzare al meglio lo stesso mare, lo stesso sole, la stessa terra e la stessa accoglienza per vivere di un turismo organizzato funzionale ecologico, ciò che serve è soltanto che qualcuno si impegni a realizzare tutto cìò".