Francesca Impallari emoziona il pubblico del Rivoli. Serata in beneficenza in memoria di Baldo Mangiaracina
di: Daniela Leggio - del 2024-01-23
Note musicali che fanno vibrare le corde del cuore, al teatro Rivoli di Mazara, dove l’emozionante voce della cantautrice castelvetranese Francesca Impallari, accompagnata dalla figlia, la pianista Martina Pagliarello e dai componenti della sua band (Gaspare Federico alle tastiere e programmazioni, Francesco Critti alla chitarra, Francesco Federico al basso e flauto, Giuseppe Campisi alla batteria, Silvia Dolores cori e voce), la scorsa domenica ha onorato la memoria di Baldo Mangiaracina, l’eroico Vigile del Fuoco di Castelvetrano, recentemente strappato all’affetto dei suoi cari da quella che forse è la più maligna delle malattie: il tumore.
“Non ti fermare” è il secondo di una trilogia di concerti di beneficenza a sostegno del malato oncologico, stavolta a favore del reparto radioterapia U.O dell’Ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo.
Esso, assieme al coro di voci bianche dell’associazione “Musicart culture”, al sostegno dei club Service e di alcune importanti associazioni di Castelvetrano e di Mazara del Vallo, fa parte dei “Progetti del Cuore”, un circuito di eventi che, partito lo scorso 16 luglio dal Parco Archeologico di Selinunte, ha già sostenuto il reparto di Oncologia di Castelvetrano. L’evento conclusivo si terrà il prossimo 19 luglio e avrà nuovamente come scenario i templi selinuntini.
Ad appena quattro mesi dall’estremo saluto del cinquantaquattrenne Baldo, la sua famiglia, i colleghi Vigili del Fuoco, una delegazione medica e i rappresentanti di alcune importanti associazioni attive nel territorio, si sono dati appuntamento per ricordare l’uomo e l’eroe, la vittima sacrificale del più acerrimo dei nemici, contro il quale non c’è ancora una cura definitiva ma solo una vitale strategia difensiva: la prevenzione.
Come sottolineato dal Dottor Antonino Daidone, responsabile del reparto di Radioterapia U.O dell’ Ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo, sostenuto da Vito Barruzza, infermiere veterano del reparto U.O Oncologia di Castelvetrano, uscire dal tunnel, vincere la battaglia contro la morte non è di certo una strada in discesa ma: “Dal cancro si può guarire e si guarisce! Dobbiamo gioire di quello che abbiamo ogni giorno!”
Diverse le associazioni presenti all’evento che, nella persona del loro rispettivo Presidente, hanno voluto rendere omaggio a Baldo: Giusy Cavarretta (“Fidapa”, sezione di Castelvetrano), Paola Scontrino (“Fidapa”, sezione di Mazara), Girolamo Misuraca (“Rotary Club” di Mazara), Giovanni Pomilia (“Corro per Dà”), Barbara Vivona (“Fildis” di Castelvetrano), Giusy Agueli (“Palma Vitae”), Giuseppa Ripa (“Alchimie”), Flora Savona (“Amici della Musica”), Liliana Ingenito (“Pro Loco” di Mazara), Anna Maria Li Causi (“Inner Wheel Selinunte Cave di Cusa”), Enza Luppino (“Azione Cattolica” di Mazara) e Vito Puccio (“Fondazione San Vito Onlus” di Mazara del Vallo).
Il concerto di Francesca Impallari e Martina Pagliarello, aperto dal piccolo coro di voci bianche della “Musicart Culture” e presentato da Vittoria Abbenante, ha alternato musiche strumentali, cover, pezzi della stessa cantautrice castelvetranese a interventi di varie personalità della zona.
Impresa ardua dire chi era Baldo, un uomo di poche parole ligio al dovere, un professionista ma soprattutto un padre e un marito, il cui anno di calvario ha avuto come stazioni il Policlinico di Palermo, Milano e il reparto oncologico di Castelvetrano, dove ha ricevuto quelle cure che la figlia Monia ha definito “essenziali”.
Sono di certo più eloquenti le testimonianze, le parole di coloro i quali lo vivevano ogni giorno, quasi come fosse stato uno di famiglia: “Era una persona squisita, purtroppo non ce l’abbiamo più”, risuona emozionata la voce del comandante del distaccamento Giuseppe Morrione, salito sul palco insieme al capo squadra Salvatore Ingrasciotta e all’Arch. Giuseppe Risalvato, Vice dirigente del Comando dei Vigili del Fuoco di Trapani.
“Era sempre disponibile; lui era un vigile autista e quando nel turno mancava qualche autista lui era disponibile a rimanere e fare un altro turno, anche se aveva smontato dalla notte…Era una persona sempre disponibile, anche quando c’era da fare dei lavori nel distaccamento, dava sempre la sua disponibilità a qualunque cosa.”.
Non meno significative sono le parole del capo squadra Salvatore Ingrasciotta, il quale, dopo aver paragonato Baldo ad un familiare, compagno di lunghi turni di dodici ore, esordisce: “Noi, purtroppo, siamo stati sfortunati con Baldo, non siamo riusciti a trattenerlo con noi. Lui ha lottato tantissimo, la famiglia ha lottato tantissimo ma purtroppo il male ha vinto, ha avuto la meglio… Baldo era una persona veramente unica, un amico, un fratello… aveva sempre la parola in più per mettere la pace, non cercava mai di chiudere una discussione senza aver chiarito. Era un ragazzo che meritava tantissimo da noi, era stimato. E anche quando eravamo in servizio con l’utenza, con la cittadinanza riusciva sempre ad essere quella persona con lo spunto in più per completare… la nostra richiesta di intervento e quindi il nostro operato.”
L’appello finale lo rivolge alla moglie, la visibilmente provata e commossa vedova Rosalia, alla quale dice: “Non fermarti! Non fermarti, mai!”
La voce spezzata di Monia, la dolce e bella figlia di Baldo invita alla riflessione: “Spero che la nostra presenza, qui, possa portare due messaggi: il ricordo e la speranza. Il ricordo perché è da quasi quattro mesi che ci è stata tolta un pò la terra da sotto i piedi. E noi caminiamo e cadiamo, però, in realtà, ci rialziamo sempre… Si vive nel ricordo e l’essenza della vita è questo: tenere vivo il ricordo della persona che si amava, tenerla viva dentro di noi, nei nostri gesti, nelle nostre parole. In realtà abbiamo perso: io ho perso mio padre, mia sorella ha perso suo padre, mia madre ha perso l’amore della sua vita. Quindi, chi più di noi può avere perso? Però… bisogna rialzarsi e andare avanti, avanti nel suo ricordo, avanti per lui. Il secondo messaggio che voglio portare è la speranza… mio padre è stato poco nel reparto oncologico di Castelvetrano, circa un mese, però sono stati essenziali, tanto essenziali…”. Un ultimo, sentito pensiero lo dedica ai colleghi del padre, che non hanno mai abbandonato le donne Magiaracina: “…la squadra di mio padre, una seconda famiglia… perché i Vigili del Fuoco sono un pò cosi”.
Ascoltare le parole, i testi profondi e toccanti delle canzoni interpretate da Francesca Impallari la quale, dopo un lungo e martoriato calvario, ha vinto la sua battaglia contro “la bestia” e, al contempo, vedere lo sguardo commosso e un pò smarrito della giovane orfana Monia e leggere tutti i segni della sofferenza sul volto della vedova Rosalia, non può che causare una vertigine, una sorta di amaro estraniamento. A ciò si unisce la consapevolezza che, ad oggi, “la cura” è solo un auspicio, la cover della canzone di Battiato, così come interpretata dalla Impallari.
Non ti fermare, dolce e bella Monia! Mai! Non devi e non puoi, hai un credito nei confronti di quella crudele vita che, a soli ventuno anni, ti ha già fatto provare il lancinante dolore di perdere il tuo eroico papà.”.
E’ questo l’unico augurio, l’incitazione, anzi, l’imperativo categorico da rivolgere a Monia Mangiaracina, alla sorella e alla madre Rosalia: “Non ti fermare!”
Baldo si è solo trasformato; come un supereroe adesso è diventato invisibile ma continua a prendersi cura e a vegliare sulla sua amata famiglia, sui suoi colleghi Vigili del Fuoco, in particolare su quelli del turno D e su noi cittadini, che, è risaputo, a volte siamo un pò superficiali.
Come ha affermato la stessa Francesca Impallari, che ha dedicato il brano “Guardian” a Baldo, il nostro valoroso Vigile del Fuoco adesso è un “Angelo Custode che ci guarda da lassù!”.