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Quando il rap è integrazione, dialetto e passione. Storia di Tony T Truglio, il rapper mazarese contro la discriminazione

del 2020-08-29

Quando cantare è un modo per creare integrazione, inneggiare alla fratellanza tra i popoli e celebrare la propria città natia, Mazara, come culla dei popoli che si incontrano.

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  • È questo il caso del rapper Mazarese Antony Truglio, 26 anni, “sceso in campo” con la sua canzone “Dunni persi li scarpi lu signuri” per contrastare il razzismo e per raccontare una Mazara come terra di incontro e pacifica convivenza tra persone di diversa nazionalità in un periodo in cui sempre di più vedono i migranti con discriminazione.   

    Come nasce questo nome d'arte? 

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  • "Tony T Truglio nasce dal mio nome e cognome perché non volevo crearmi un personaggio ma volevo essere me stesso. Sono undici anni che rincorro questo sogno. Ho fatto tanti sacrifici, ho partecipato a vari contest e live ho suonato in Sicilia, Lombardia, Torino etc. 

    A Mazara la maggior parte dei ragazzi che ascolta rap mi conosce, mi chiamano il “Satiro”, ma io non mi definisco cosí, faccio solo la mia musica.   Non mi interessano le visualizzazioni, per me è importante fare bene e sono contento di avere la ‘benedizione’ di big Aspano Frodo". 

    Questa canzone racconta la tua Mazara e non solo, come è nata? 

    "La canzone è nata il pomeriggio del 25 aprile, festa della Liberazione. Anche se non sono uno che sta tanto su social, ricordo che quel pomeriggio lessi su Facebook il post di una persona che scriveva: “Basta sbarchi, basta neri tornatevene nel vostro Paese. Salvini pensaci tu, rimpiango Hadolf”, da lì sentii che era arrivato il momento di dire la mia.   

    Volevo mandare un messaggio serio che capissero tutti, grandi e piccini. Poi ho messo dentro il dialetto e le usanze tipiche del mio paese.  Nel video infatti riprendo la Marina, il Porto nuovo, La kasbha che è simbolo di gemellaggio con la cultura araba, ci sono anche ragazzi di etnie diverse: Arabi, Filippini, Africani e non solo.  Nel video c’è anche il Signor Fans, personaggio pubblico mazarese. 

    La canzone ha riscosso molto successo sin dal suo lancio, in 5 giorni aveva fatto 6000 visualizzazioni, poi è stato un passaparola generale fino ad arrivare in tutta la Provincia di Trapani".   

    Nei tuoi testi usi espressioni dialettali siciliane e dialetto anche mazarese, come nasce questa idea?   

    "Io rappo in italiano però nei miei testi inserisco sempre qualche frase in dialetto, in quanto amo le mie radici, amo la Sicilia e poi, diciamolo, il dialetto siculo è veramente bello". 

    Quali sono i tuoi progetti per il futuro? 

    "I progetti per il futuro sono tanti, ho tante cose in cantiere. Non posso dire altro per adesso. Ho anche una collaborazione con una ragazza spagnola e a Dicembre si spera di fare uscire l’album. Sento di avere il supporto di una città e del mio pubblico che ogni giorno mi ricorda perché faccio musica. È bello sapere che la gente quando sente le mie canzoni si emoziona. Le mamme mi mandano video dei figli che ballano ascoltando il mio brano".   

    La tua canzone parla di Mazara magari può essere un modo per farla conoscere ad altre persone in tutta Italia.

    “Dunni persi Li scarpi lu signuri” significa in un posto sperduto. Questo perché, diciamola tutta, Mazara è conosciuta per la sua bellezza, per il gambero rosso e negli ultimi anni grazie Al signor Fans, con la mia canzone spero di dare un contributo.

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